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9 Novembre 2014

Santo Barbaro Geografia di un Corpo

2014 - diNotte Records- Macramè/Trame Comunicative

santo barbaro imageCosa possono creare due chitarristi, due bassisti, due batteristi, un synth ed uno scrittore chiusi per tre giorni in una stanza? Basta schiacciare “play” su Geografia di un Corpo” dei Santo Barbaro ed entrare nel loro mondo per scoprirlo. Il passato della band è legato ad un esordio che ha ben impressionato il pubblico, Navi” (2012), ma la notorietà brucia e i Santo Barbaro di qualche stagione fa non esistono più; l’unico sopravvissuto è lo scrittore, Pier Alberto Valli, che ha fatto risorgere il gruppo in fretta e furia.

 

Geografia di un Corpo è quasi un disco in presa diretta, lo testimoniano canzoni martellanti come Lacrime di Androide, più che songs sono estemporanei riff taglienti. La reale natura di questo disco non è facilmente descrivibile: sembra un involucro con una doppia personalità figlia di un romanzo omonimo presto in uscita e, contemporaneamente, ancheSanto-Barbaro-allargati1-foto-di-Christoph-Brehme figlio di un sinth che disegna spazi cosmici sopra note che si abbeverano nel dark e nel post punk. Pavlov e La necessità di un’Isola sono costruite su un bel groove a tratti ossessionante. Zolfo assieme a Cosmonauta sono l’apice dell’album, semplici e complesse allo stesso tempo: lenti dark quasi sinfonici che, sottilmente, giocano su sensazioni sonore più che su contenuti complessi. Geografia di un Corpo è un disco volutamente acerbo; se solo avesse avuto il tempo di crescere avrebbe avuto un gusto più rotondo.

 

Pietro Bizzini

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