La Debole Cura FOLLE DI NOI
“Folle di noi” è il titolo del primo disco pubblicato dopo due demo da La Debole Cura, quartetto pavese nato nel 2007 e formato da Simone Giorgi, chitarra e voce, Francesco Lista, chitarra, Stefano Ronchi, basso, e Marco “Zaffo” Zaffignani, batteria. L'elemento che colpisce subito l'ascoltatore è la notevole tecnica strumentale dei quattro musicisti. Il primo brano, 19, potrebbe depistare l'ascoltatore con i suoi inserti molto duri, quasi hard rock, ma per il resto dell'album, pur se non mancano i momenti in cui il suono si inspessisce, si può parlare di post rock o math rock, come si definiva la musica di alcuni gruppi di Chicago oggi sciolti. Gli intrecci di chitarre di Illusione e Sentivo respirare anche le mosche, sorretti da una batteria fantasiosa e da un basso presente e agile catturano immediatamente l'ascolto. I pezzi sono lunghi, con improvvisi cambi di ritmo che però non scadono nel virtuosismo inutile. La melodia di Città irreale, introdotta da un basso distorto, ricorda il progressive rock. Notevole l'intermezzo strumentale con intrecci di chitarre e basso. In Decommusification la voce del filosofo francese Guy Debord introduce una serie di passaggi strumentali sincopati con continue variazioni che ricordano i Gastr del Sol più rockeggianti, anche se il gruppo cita i Pink Floyd come fonte di ispirazione. Molto lunghi e articolati i brani seguenti, tra certi King Crimson, gli ultimi Don Caballero e un prog rock senza tastiere. Quello che appare meno convincente sono le parti vocali, a volte semirecitate o urlate, con testi a tratti ingenui, per esempio <<il mese più crudele>> è una citazione fin troppo abusata. Però, trattandosi di gruppo al primo lavoro perdoniamo i difetti e, sulla base della buone capacità compositive e tecniche che appaiono nei passaggi strumentali, ipotizziamo per il gruppo grandi possibilità di crescita.
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