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4 Agosto 2014

Sexto ‘Nplugged Festival: Goldfrapp Sexto 'Nplugged Festival: Goldfrapp 11 Luglio 2014 , Abbazia di Sesto al Reghena (Pordenone)


Sexto-unpluggedLuogo tranquillo, silenzioso e vagamente misterioso di giorno, l’abbazia di Sesto al Reghena (Pordenone) si trasforma in vero e proprio sito magico di sera, in modo particolare durante gli appuntamenti di Sexto Unplugged, festival musicale unico nel suo genere, capace di unire artisti emergenti lontani dalle logiche di mercato insieme con nomi “di grido” del panorama musicale nazionale ed internazionale. Proprio questi ultimi, nella maggior parte dei casi, si sentono talmente pervasi dall’atmosfera quasi mistica della locale abbazia da essere spinti a creare un’esibizione studiata solo per quello specifico evento, come già avvenuto ai Marlene Kuntz, Charlatans, Calexico (solo per citare alcuni degli ospiti delle ultime edizioni).

 

Nemmeno i Goldfrapp sono rimasti estranei alla magia delle mura e del chiostro dell’abbazia, in modo particolare l’algida Alison Goldfrapp, titolare del marchio della band britannica e spinta più volte a lodare il “wonderful place” nel quale si è esibita insieme alla sua band. Divenuta vera e propria “proprietaria” della band, insieme a Will Gregory fin daigoldfrappnews giorni in cui il progetto musicale Goldfrapp prese vita tra il 1999 e il 2000, la cantante e compositrice britannica ha proposto alla composita platea di Sesto al Reghena uno spettacolo inusuale sia nella prima parte (per i suoni acustici non proprio consoni alle sonorità della band), che per la più tradizionale ed elettronica seconda parte, affine si ai gusti dei fan più sfegatati, ma non così normale da immaginare proprio lì alla nona edizione del Sexto 'Nplugged Festival. Avvalendosi della preziosa collaborazione di gruppo di musicisti locali, a cui è stata affidata la sezione d’archi, Alison Goldfrapp ha saputo modulare la sua voce al tempo stesso suadente e sensibile ai dolci episodi di apertura come JoDrew e Stranger, tutti tratti da “Tales of us” ultimo album della band (il sesto da studio) pubblicato lo scorso anno. 

 

Rispettando proprio i caratteri del più recente lavoro in studio della sua band, Alison Goldfrapp è riuscita a mantenere la stessa compattezza di suono anche per tutta la prima parte del concerto, proseguendo, dopo i brani di apertura, anche con i seguenti Alvar (molto apprezzata la sua naturale mescolanza tra atmosfere malinconiche e cupe al tempo stesso), Annabel e Clay. Così come nell’album arriva Thea a spezzare il tappeto di Goldfrappdelicatezza trasformando la dolce voce di Alison in un tumulto elettronico che anticipa le esplosioni degli episodi finali. Arrivano così, in un certo senso “benedetti” dalla maggior parte dei fan che li attendevano con ansia, Little Bird, Lovely Head e poi ancora, dopo che Alison viene letteralmente risospinta sul palco dagli incitamenti del numerosissimo pubblico, Train e le immancabili Utopia e Number 1. Chiusura con l’altrettanto immancabile Strict Machine, con il pubblico in adorazione e la fredda Alison che un po’ si scioglie e saluta tutti con un inusuale e piacevole calore, il tutto in attesa della ormai mitica serata di chiusura dell’edizione 2014 di Sexto Unplugged, che il prossimo 5 agosto vedrà protagonisti nientemeno che i Television di (e con) Tom Verlaine.

 

Maurizio Capobianco

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