Inaugurazione della Stagione Acusmatica 2014 Acusma - Teatro del Suono 18- 19 Aprile 2014, Bari, Cittadella Mediterranea della Scienza
C’era una volta "SILENCE", uno dei festival europei più importanti di musica acusmatica, che dal 2004 al 2013 si è tenuto nel territorio di Bari in varie location. Nasce nel 2004 come festival di nicchia organizzato dall’associazione culturale M.Ar.E. (Musica & Arti Elettroniche) che, in collaborazione con l’associazione francese Motus, fondata nel 1995 dal compositore francese Denis Dufour, vero personaggio di spicco nella scena acusmatica internazionale, realizza il primo acusmonium italiano costituito da un banco analogico a 32 canali e oltre 40 altoparlanti di diversa fattura e qualità per la proiezione del suono. Dopo un paio di edizioni estive in una scuola media di Noicattaro, vicino Bari, il festival approda a Bari nell’inverno del 2005 nell’auditorium dell’Istituto Gorjux riscontrando un discreto successo di pubblico tra cultori, addetti al settore e curiosi. Nel 2007 SILENCE entra a far parte dell’Albo Regionale dello Spettacolo e anno dopo anno raggiunge livelli di gradimento e notorietà sempre più elevati. Dal gennaio 2011 il festival si sposta all’interno della Cittadella Mediterranea della Scienza a Bari e si espande anche a Lecce presso il Conservatorio “Tito Schipa”, dove insegna Musica Elettronica l’ideatore stesso di SILENCE ovvero Franco Degrassi, un personaggio che sin dalla metà degli anni ’80 ha dedicato la sua vita alla ricerca sul suono, fino ad approdare nel 2002 all’arte acusmatica, venendo in contatto con Motus e i compositori acusmatici Dufour e Jonathan Prager. Nel contempo l’associazione culturale “Acusma” vince il bando “Principi Attivi 2012” per il progetto “Teatro del Suono”, uno spazio permanente all’interno della Cittadella Mediterranea della Scienza di Bari dedicato a spettacoli sonori sperimentali e alla didattica sul suono (rivolta ai giovani e meno giovani) che usa le nuove tecnologie nel modo più consapevole possibile. Acusma trova così in M.Ar.E. un validissimo interlocutore: le due associazioni fanno così una scommessa coraggiosa: trasformare SILENCE in una vera e propria “stagione acusmatica”.
In controtendenza assoluta con il mercato delle “elettroniche di consumo”, il rapporto con le nuove tecnologie di Teatro del Suono è subordinato ad un preciso progetto di educazione al suono. Pur essendo attenti al messaggio e al linguaggio poetico delle opere che verranno diffuse nel corso di questa stagione acusmatica, la priorità assoluta verrà data al “medium” con cui queste opere verranno proposte (il medium acusmatico), medium che, organizzando la percezione del pubblico con la forza della sua specificità, costituisce (in accordo con l’affermazione del noto sociologo canadese Marshall McLuhan “Il medium è il messaggio”) parte essenziale del messaggio stesso. Acusma e M.Ar.E. considerano il medium acusmatico parente stretto del medium "cinema in sala" e strumento ideale per consentire all'ascoltatore di tagliare i ponti con lo stato continuo di sovraccarico di informazioni sensoriali e di attività multivalenti a cui è spesso obbligato per lavoro o nel tempo libero (intrattenendosi ad esempio per ore sui social network): un multitasking umano di cui si cominciano a vedere gli effetti negativi, soprattutto nei ragazzi nati nell’era digitale che lo praticano con maggiore disinvoltura o minore consapevolezza. Dopo ben 10 edizioni del festival abbiamo imparato che il concerto acusmatico e i suoi meccanismi di condizionamento (a cominciare dal "buio" che favorisce la concentrazione sino al tabù del silenzio durante il concerto) sono dispositivi di primaria importanza per realizzare questo svuotamento sensoriale e questa educazione all’ascolto dei suoni. In sala l'acusmonium, forse meglio di qualunque altro sistema di proiezione del suono, rinforza il valore "rituale" dell'esperienza e plasma la sensibilità all’ascolto del pubblico, che viene letteralmente immerso nel suono proveniente da tutte le direzioni e nell’immobilità e nel buio è costretto a prestare maggiore attenzione al proprio corpo o più semplicemente a “staccare la spina”. Questo vero e proprio rituale da un lato è un valore in sé, dall’altro un prerequisito necessario per affrontare l'ascolto delle opere acusmatiche, come di ogni altro tipo di musica d'arte. E tutto ciò non in opposizione con le discipline sonore che reclamano una presenza attiva del corpo dei fruitori, ma in affermazione di una molteplicità di arti, di discipline, di comportamenti, di linguaggi che oggi è messa in discussione dal rullo compressore del “mainstream”.
BERNARD PARMEGIANI - 'L'ARTE ACUSMATICA'
Nella due giorni dell’inaugurazione della “stagione acusmatica”, entrambe le serate verranno introdotte da un omaggio a Bernard Parmegiani scomparso cinque mesi fa. In questa direzione la direzione artistica curata da M.Ar.E. intende continuare l'impegno, avviato 10 anni fa, di divulgazione dei classici dell'arte acusmatica. Venerdì 18 aprile la “Stagione Acusmatica 2014”si aprirà con Sonare, composizione acusmatica del 1996 di Bernard Parmegiani della durata di 25 minuti: "Dunque: piuttosto che sonata: sonare, che è già musica… italiana! Sonare è fare suonare il suono, cioè farne emergere tutta la sonorità. A questo scopo si dedica il pezzo, che grazie al gioco delle elaborazioni elettroacustiche, cerca di rivelare tutto quello che il timbro ha di latente" (Parmegiani). La serata del 19 aprile si aprirà invece con La mémoire des sons, composizione realizzata tra il 2000 ed il 2001 di quasi 25 minuti "Da un tempo ad altri, suoni antichi mi ritornano come un eco nella testa: vogliono tornare alla mia memoria? Io li immagino manifestare, ostinati, una volta ancora la loro presenza. La loro insistenza me lo conferma. Ritornano in pista simili a sé stessi, ma accettando eventualmente di essere "truccati", trasformati o ancora metamorfosati e immersi in un nuovo contesto, dando vita anche a nuovi confratelli anch'essi suonanti […]. Suoni affondati ma non inghiottiti nella memoria: chi sono? da dove vengono? dove vanno? […] Di origine ordinaria, ma attraente, è dopo l'infanzia o l'adolescenza che i suoni della natura "montano lentamente" nel fondo delle mie orecchie e si fanno strada […]. Non meno presenti sono i suoni "creati ex novo" (artificiali, per così dire), quelli delle mie realizzazioni passate o recenti. Essi hanno vissuto, e possono rivivere in altra forma. I suoni non sono irrigiditi e non devono esserlo per l'eternità. Possono essere riconosciuti senza doverli restituire in un contesto identico. I suoni del passato contribuiscono a comporre il presente" (Parmegiani)
IL ‘REMIX’ - LUC FERRARI
Al di là del tributo a Parmegiani, questa “due giorni” verte interamente sul concetto di “remix” inteso come manipolazione di materiali sonori preesistenti in opere acustiche/elettroacustiche al fine di ottenere nuove composizioni che mantengano un qualche legame con le opere originali. Un concetto preso in prestito dalla cultura “popular” (i primi remixers furono i dj jamaicani con le loro “dub versions” negli anni ’70 e i primi dj americani di musica disco elettronica quali Shep Pettbibone, Francois Kevorkian e Arthur Baker nei primi anni ’80). La prima parte di questa rassegna sul remix è dedicata a Luc Ferrari, noto compositore francese scomparso nel 2005 all’età di 76 anni ed uno dei principali esponenti della “tape music” in Europa. Venerdì sera Daniela Diurisi, Gianmarco Magno e Francesco Cantatore (tutti diplomati al primo livello di Musica Elettronica presso il Conservatorio T. Schipa di Lecce) interpreteranno su acusmonium otto tra brani originali costruiti su materiali sonori di Ferrari e remix veri e propri di opere dell’autore francese, tra cui un brano inedito su fonti sonore da Music Promenade e Far-West News a cura della pluripremiata giovane artista elettroacustica giapponese Ayako Sato, un remix di Jeu de hasard et determination a cura del compositore francese Etienne Bonhomme, Déchirure realizzato dal “sound artist” finlandese James Andrean, Le La en Le realizzato dal musicista newyorkese Bryan Jacobs e brano vincitore del primo premio al contest “Presque Rien” indetto lo scorso anno dalla fondazione Ferrari, Voyage vers l'inconnu realizzato dalla compositrice elettroacustica ed acusmatica kosovara Donika Rudi. Sabato sera Michele Granito di Acusma interpreterà su acusmonium Footsteps della compositrice ed interprete acusmatica giapponese Yuka Nagamatsu realizzata su fonti sonore di Ferrari; Francesco Cantatore (diploma di Primo livello in Musica Elettronica presso il conservatorio T. Schipa di Lecce) interpreterà su acusmonium diversi brani inediti realizzati su sorgenti sonore di Ferrari, tra cui un remix del classico del ‘77 Presque Rien n°2a cura della nota “sound artist” americana Marjorie van Halteren; Leo Cicala, uno dei due interpreti acusmatici storici di M.Ar.E. sin dal 2007, interpreterà su acusmonium un paio di altri tributi al maestro francese realizzati da giovani artisti giapponesi.
OMAGGIO A FAUSTO ROMITELLI
L’inaugurazione della stagione acusmatica dedica inoltre un intero concerto venerdì 18 a Fausto Romitelli per il decennale della sua prematura scomparsa: il compositore italiano si spense nel giugno 2004 all’età di quarantuno anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Nel corso della serata potremo ascoltare quattro remix dell’opera di Romitelli per sei esecutori (flauto, clarinetto, pianoforte, violino, viola e violoncello) Nell’alto dei giorni immobili (1990). La prima rielaborazione per sola elettronica (remix) in programma si intitola We Are Lost ed è stata realizzata nel 2011 da Andrea Mancianti, chitarrista elettrico, e studente di Musica Elettronica e Composizione presso l’Accademia Chigiana di Siena e l’IRCAM di Parigi, scuole frequentate da Romitelli stesso. Per l’occasione il suo brano verrà interpretato su acusmonium da Leo Cicala dell’associazione M.Ar.E. Il secondo “remix” si intitola Dall’alto dei giorni immobili ed è stata realizzata nel 2011 da Diego Capoccitti, studente di Musica Elettronica presso il Conservatorio L. Refice di Frosinone e compositore elettroacustico: il suo lavoro verrà interpretato su acusmonium da Michele Granito di Acusma. Il terzo remix Eclipsis 7d4 è realizzato dal trio elettroacustico WK569, specializzato anche in field recording industriale. Gianmarco Magno (diploma di primo livello in Musica Elettronica presso il conservatorio T. Schipa di Lecce) ne curerà l’interpretazione su acusmonium. La quarta ed ultima rielaborazione per sola elettronica si intitola After Fausto ed è stata realizzata nel 2011 dal compositore e sound artist londinese Neil Kaczor. Daniela Diurisi (diploma di primo livello in musica elettronica presso il conservatorio T. Schipa di Lecce) ne curerà l’interpretazione su acusmonium.
GESUALDO DA VENOSA REINTERPRETATO DA LUCA FRANCESCONI E AVANTI! CHAMBER ORCHESTRA – I “REMIX” ITALIANI
Stesso trattamento subisce il madrigale a 5 voci polifoniche del 1611 Moro Lasso al mio Duolo di Carlo Gesualdo (conosciuto anche come Gesualdo da Venosa) in una interpretazione del maestro Luca Francesconi eseguita dall’Avanti! Chamber Orchestra (nota orchestra finlandese dedita alla musica contemporanea) e realizzata in occasione del 400° anno dalla morte di Gesualdo nel settembre del 2013. Nel corso della serata di sabato 19, al posto della sezione dedicata a Romitelli ci sarà la sezione dedicata ai “remix” vincitori del concorso "Sincronie per Gesualdo, Quattrocento Anni Dopo", indetto lo scorso anno dall’associazione musicale milanese “Sincronie”, attivissima nella promozione e diffusione della musica elettronica, elettroacustica e contemporanea. Il concorso voleva mettere in contatto la musica di Gesualdo e le sue vertiginose armonie, con le tecniche ed il pensiero tipici della musica contemporanea strumentale ed elettronica. Ai partecipanti al concorso era stato chiesto di realizzare una "rielaborazione per sola elettronica", anche intesa come “remix”, della “versione” orchestrale di Francesconi. Il “remix” vincitore del concorso è Al mio duolo realizzato dalla compositrice elettroacustica Silvia Pepe (diploma presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano in pianoforte, clavicembalo e organo e composizione organistica). Il secondo classificato (e secondo brano in programma per questa sezione) è il “remix” del musicista elettronico/acustico Donato Biscione (diploma di primo livello in Composizione e studente in Composizione Elettronica presso la Scuola Civica di Musica "C. Abbado" di Milano). I due “remix” verranno interpretati sull’acusmonium di Teatro del Suono da Giuseppe Errico, noto nell’underground pugliese come Belfast, programmatore informatico, sperimentatore musicale, ricercatore etnologico di sottoculture ai movimenti musicali hip-hop e techno, approdato alla musica acusmatica diversi anni fa, sedotto dai potenziali “emotivi” di questa musica.
CARLO GESUALDO
Carlo Gesualdo è uno dei massimi compositori di polifonia del tardo Cinquecento italiano. Appartenente alla nobile famiglia napoletana dei Gesualdo, fu principe di Venosa, conte di Conza e signore di Gesualdo. Il suo nome è legato alla musica: eccelse infatti nella “musica polifonica” (con il termine “polifonia” si definisce uno stile compositivo che combina 2 o più voci indipendenti, vocali e/o strumentali, dette anche parti; esse si evolvono simultaneamente nel corso della composizione, mantenendosi differenti l’una dall’altra sia dal punto di vista melodico che ritmico, pur essendo regolate da principi armonici), fu compositore di ben sei libri di madrigali (il madrigale è una composizione musicale o lirica, in maggior parte per gruppi di 3-6 voci, originaria dell'Italia, e diffusa in particolare tra la seconda metà del XIV secolo sino ai primi del XVIII secolo) e due libri di mottetti sacri (composizioni musicali, vocali, con o senza strumenti, di ispirazione sacra, nate stilisticamente nel ‘200 nell’ambito della Scuola di Notre Dame come forma polifonica vocale o vocale-strumentale da eseguire in ambito liturgico). Secondogenito, ebbe una rigida educazione religiosa e musicale, in quanto nipote di due cardinali e suo padre (Fabrizio Il Gesualdo) era un letterato amante della musica, legato ai Gesuiti e mecenate dei musici napoletani più famosi del ‘500 che furono maestri di Carlo insieme a musicisti della scuola barese quali Stefano Gatto (detto Felis) e il suo allievo Pomponio Nenna. Nell’ambiente gesualdino fatto di pace, serenità e aria pulita, di panorami vastissimi e di boschi rigogliosi, il principe poté dedicare molto del suo tempo alla musica. Incline a una scrittura contrappuntistica rivoluzionaria, fortemente pervasa di arditezze armoniche estreme, viene considerato uno dei principali innovatori del linguaggio musicale e, da alcuni, il più importante madrigalista del suo tempo. Gesualdo ebbe una grande influenza su diversi compositori della sua era e, quasi dimenticato dopo il Rinascimento, tornò ad essere una fonte di ispirazione a partire dal XX secolo. Igor Stravinsky, studioso e ammiratore delle sue opere, arrangiò ad esempio il madrigale Beltà, poi che t'assenti per lo spettacolo Monumentum pro Gesualdo (1960) del New York City Ballet. Oltre che per meriti artistici, Gesualdo viene anche ricordato per l’epilogo tragico e violento del suo primo matrimonio con la cugina Maria d'Avalos, sorpresa in flagrante adulterio e uccisa con il suo amante Fabrizio Carafa, duca di Andria, nella notte del 21 febbraio del1594 aNapoli.
LUCA FRANCESCONI
Il compositore milanese Luca Francesconi ha studiato pianoforte presso il Conservatorio di Milano e composizione con Azio Corghi e Karlheinz Stockhausen a Roma. Tra il 1981 ed il 1984 è stato assistente del maestro della musica elettronica italiana Luciano Berio. Nel 1990 hafondato a Milano l'Agon Acustica Informatica Musica, centro di produzione, ricerca e sperimentazione musicale. Nello stesso anno il noto direttore d’orchestra milanese Daniele Gatti dirige la prima assoluta a Milano di Les barricades mysterieuses di Francesconi. Per le sue composizioni è stato insignito di premi prestigiosi quali ad esempio il Kranichsteiner Musikpreis (premio assegnato in occasione dei corsi estivi a Darmstadt) o il “Premio Ernst Von Siemens” nella sezione dedicata ai giovani compositori (1994). Ha insegnato come professore ospite al conservatorio di Rotterdam; nel 1995 è stato “composer in residence” a Strasburgo ed insegna tuttora composizione presso la “Musikhögskolan i Malmö” dell'Università di Lund (Svezia).
AVANTI! CHAMBER ORCHESTRA
L’ Avanti! Chamber Orchestra è un ensemble finlandese nato nel 1983 su iniziativa dei direttori Esa-Pekka Salonen e Jukka-Pekka Saraste e del flautista Olli Pohjola. E’ un ensemble che varia in grandezza (da un solista ad una orchestra sinfonica) a seconda delle performance richieste. Non si è specializzata in un genere particolare, ma tende a favorire la musica contemporanea. La loro prima registrazione li valse il “Premio Gramophone” dalla Finnish Broadcasting Company, la radiotelevisione di stato finlandese. L'orchestra lavora frequentemente con i principali direttori d'orchestra finlandesi, con solisti di fama internazionale e con direttori d'orchestra internazionali del calibro di Heinz Holliger, Oliver Knussen, Gidon Kremer e Charles Neidich. Dal 1986 tiene un festival di musica propria ogni estate a Porvoo chiamato “Summer Sounds”. Dalla fine degli anni ‘90, il festival dell’Avanti! ha invitato un diverso direttore artistico ogni anno. Il festival presenta musica da camera, concerti sinfonici ed eventi per bambini con solisti e direttori internazionali. Ogni anno, il direttore artistico del festival invita un compositore ospite straniero per presentare il suo lavoro al pubblico finlandese.
IANNIS XENAKIS - PERSEPOLIS REMIXES
In chiusura delle due serate dell’inaugurazione, a mezzanotte circa, potremo ascoltare la reinterpretazione in chiave acusmatica del CD “Persepolis + Remixes – Edition1” edito nel 2002 dall’etichetta sperimentale americana Asphodel Records. Il CD di circa 1 ora, dedicato alla reinterpretazione della classica opera del 1971 per nastro a 8 piste Persepolis dell’indimenticato maestro contemporaneo e padre della computer music Iannis Xenakis (compositore greco naturalizzato francese, scomparso tredici anni fa), viene così suddiviso in due concerti da 31 minuti circa nelle due serate. Pertanto venerdì notte Leo Cicala dell’associazione M.Ar.E. interpreterà su acusmonium i remix di personaggi importantissimi della scena elettronica sperimentale del nuovo millennio quali Ryoji Ikeda, Zbigniew Karkowski, Antimatter, Otomo Yoshihide e Construction Kit. Sabato notte sarà la volta di Danilo Girardi, interprete acusmatico legato all’associazione M.Ar.E. ormai dalla seconda edizione di Silence (2005), che interpreterà su acusmonium i remix del maestro del noise giapponese Merzbow, o del grande sperimentatore elettroacustico spagnolo Francisco Lopez o del maestro dell’esperto di sintesi granulare tedesco Ulf Langhinrich o dell’artista multimediale americano Fred Szymanski alias LAMINAR.
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