Paolo “Apollo” Negri Una mela al giorno …
Considerato uno dei migliori hammondisti del mondo, attivo dal 1992 con una serie infinita di dischi tra progetti solisti, collaborazioni e band (in particolare The Link Quartet e Wicked Minds). Centinaia di live alle spalle (compresi due tour negli States) e da un anno endorser dei sintetizzatori Waldorf. Ora alle prese con un nuovo progetto internazionale, An apple a day, in cui si è confrontato con artisti del calibro di Lee Fields e Naomi Shelton. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare come è nata questa storia e abbiamo curiosato sui progetti futuri.
L'INTERVISTA
Riccardo Grandi (Distorsioni) - Partiamo dall’origine di questo tuo nuovo progetto che in realtà è un’evoluzione di un altro lavoro di qualche anno fa. O sbaglio? E come mai questo nome, “An apple a day”?
Paolo "Apollo" Negri - Il progetto nasce fuori dalle porte del 100 Club di Londra. Craig Kristensen (basso) e Kapper Dapper (batteria) erano venuti a sentire il concerto del Link Quartet nello storico locale londinese e a fine serata, quando il tasso alcolico era ampiamente fuori controllo, decidemmo di dare un seguito a quello che nel 2008 avevamo registrato con il nome di Fred Leslie's Missing Link. La formula base del nuovo album è rimasta più o meno la stessa ma questa volta abbiamo deciso di pescare da un repertorio più vasto, rivedendo sia brani classici che pezzi moderni e allargando le collaborazioni anche ad artisti hip-hop che nel primo disco non erano presenti. Al gruppo si è poi aggiunto Mario Percudani (chitarra) e abbiamo cosÏ deciso di trovare un nuovo nome per il progetto per segnare la discontinuità con il passato. "An Apple A Day" è un'idea di Craig, ci è piaciuto e l'abbiamo tenuto, di più non saprei dirti!
Il disco vede la presenza di alcuni dei più grandi cantanti soul in circolazione. Come avete fatto a contattarli e a coinvolgerli?
Ancora una volta il merito è di Craig. Lui ha scelto e contattato tutti gli ospiti pescandoli tra i suoi e i nostri artisti preferiti, riuscendo a coinvolgere personaggi incredibili come Lee Fields, Naomi Shelton, Ria Currie e via dicendo. La forza del disco risiede proprio in questi straordinari ospiti che hanno dato un tocco davvero magico alle registrazioni! La storia più bella è quella di Richard Roundtree (l'attore celebre per aver interpretato il ruolo di Shaft); Craig l'ha contattato per farlo cantare su Troglodyte del Jimmy Castor Bunch. Richard era un amico di Jimmy Castor e inizialmente aveva rifiutato la collaborazione perché Castor era da poco scomparso e non gli sembrava opportuno. Poi Roundtree ha telefonato alla moglie di Castor e lei ha detto che Jimmy sarebbe stato orgoglioso se lui avesse interpretato un suo brano. E così alla fine ha accettato e ci ha regalato una grandissima interpretazione di una delle perle meno conosciute del funk. Il lavoro di reclutamento dei vari ospiti è durato più di un anno ma siamo tutti estremamente soddisfatti del risultato, tempo speso bene si potrebbe dire!
Come è stato lavorare a distanza? Come vi siete mossi? Chi è stato in cabina di regia per coordinare il tutto?
Tutto è stato molto semplice! Abbiamo registrato tutti i brani in una settimana al Tanzan Music Studio mentre Craig e Kapper erano in Italia. Poi abbiamo mandato i brani ai vari ospiti e man mano che ci mandavano le registrazioni io proseguivo con il mixaggio. Craig ha coordinato i vari ospiti e io ho fatto il lavoro di studio, ci è voluto tempo ma tutto è stato molto semplice!
Nel disco ci sono cover di pezzi memorabili. Qual è quello che ti ha più appassionato nel risuonarlo?
Troglodyte di Jimmy Castor Bunch e It's A New Day degli Skull Snaps sono i due pezzi che più mi sono divertito a suonare perché sono due brani che adoro e che mai mi sarei sognato di poter registrare in studio! Ma il mio pezzo preferito del disco è Cochise degli Audioslave; il brano non era in scaletta originariamente ma è un pezzo che adoro e ho proposto agli altri di provare a farlo, tanto per vedere come girava... alla fine girava proprio bene!
Approfittiamo per parlare anche degli altri tuoi progetti. Partiamo del Link Quartet. Una storia d’amore senza fine. So che state ultimando il nuovo disco. Cosa ci anticipi?
Sì, stiamo finendo il nuovo album e posso dirti che è una bomba! Per la prima volta l'intero disco sarà cantato e alla voce ci sarà Miss Modus. E’ un album decisamente funk/rock di soli brani originali, sono molto contento di come procedono i lavori!
E poi veniamo al Paolo Apollo solista. Arrivato al terzo disco con una serie di evoluzioni notevoli, dai brani più tradizionalmente soul e funk del primo album fino alle sperimentazioni più estreme dell’ultimo "Cobol". E adesso? Su che versanti ti stai dirigendo?
Sto lavorando con molta calma al disco nuovo, proseguendo da dove avevo lasciato con Cobol e andando ancora un po' oltre: non so ancora bene quale sarà la direzione finale e non credo che uscirà prima del 2014 ma ci sono delle idee interessanti in cantiere, quindi sono fiducioso! Speriamo bene!
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