Jello Biafra and the Guantanamo School of Medicine WHITE PEOPLE AND THE DAMAGE DONE
[Uscita: 02/04/2013]
E’ ancora una spina nel fianco dell’America il sulfureo Jello Biafra, punta di diamante con i suoi epici Dead Kennedys del punk californiano anni ’80 più radicale ed anti-sistema. Il titolo dell’album, “White People & the Damage Done”, e dei brani di questo terzo suo tour de force con ‘the Guantanamo School of Medicine’ non lasciano adito a dubbi in merito, e tutto sommato colui che tempo fa si era candidato polemicamente a diventare il presidente degli Stati Uniti, appare anche in una buona forma fisica per i suoi 52 anni. Quattro i dischi usciti tra il 1980 ed il 1986 per i fondamentali Dead Kennedys, prima dello scioglimento. Biafra non rinnegherà mai l’impegno punk militante nelle collaborazioni degli anni successivi (Melvins, No Means No, DOA, Mojo Nixon, Lard) e nelle sue ‘spoken word’ performances, sino all’individuazione - passando per il combo Jello Biafra and the Axis Of Merry Evildoers - nel terzo millennio dei musicisti idonei per perpetrare la leggenda dei ‘Kennedys trapassati’. Tornando al nuovo lavoro: non è difficile capire quali siano i lupi mannari cui allude Jello in “Werewolves Of Wall Street” : per un acutissimo e lucido delatore delle storture guerrafondaie e capitalistiche del sistema a stelle e strisce quale Jello è sempre stato, in questi tempi in cui il mondo sembra andare in malora e la gente si suicida per motivi strettamente economici, puntare pesantemente il dito contro il sordido mondo della finanza e delle multinazionali americane diventa per lui quasi doveroso, anzi sacrosanto.
Lo fa nel suddetto brano sfoggiando tutta la sua carismatica carica teatrale, che con gli anni sembra essere divenuta addirittura più corrosiva e plateale. Stesso copione allucinato nelle performance vocali di The Brown Lipstick Parade, White People The Damage Done, nel rockabilly ubriaco Hollywood Goof Disease. Jello ha messo su una band a dir poco esplosiva che sonorizza le sue sceneggiature declamatorie in modo superbo, sin dalla nascita e dal primo lavoro, “The Audacity of Hype “ del 2009, con alcuni cambi di line-up nel corso di questi cinque anni: ascoltate l’entusiasmante carosello strumentale di Burgers Of Wrath, con le chitarre di Ralph Spight (Victims Family, Freak Accident) e Kimo Ball (Freak Accident, Griddle, Mol Triffid) che si avvitano in eclettici bagliori solisti. Grandissimo devastante rock anche in Crapture, dove curiosamente la voce di Jello rievoca – come in altri episodi del disco – gli eccessi etilici e teatrali di un Roger Chapman (ascoltare per credere), che i più stagionati lettori ricorderanno quale straordinario spiritato cantante degli inglesi Family. I sette minuti e passa della finale Shock-U-Py iniziano con uno sfacciato AC/DC riff chitarristico ma è solo una presa per il culo: poi il brano è regolarmente stravolto ed enfatizzato dall’urgenza dissacrante del nostro front-man e dei dottori della malefica scuola di Guantanamo, specializzati in torture soniche ad oltranza.
Del resto la bambina orrendamente mutante della copertina di “White People & the Damage Done” la dice lunga sull’approccio sinistramente vaticinante, nichilista e surreale della band e del suo deus ex machina, fondatore in San Francisco, nel lontanissimo 1979 – non dimentichiamolo – dell’etichetta Alternative Tentacles per cui il disco esce, sopravvissuta agli alti e bassi dell’uomo-artista. Ed il punk - probabilmente qualcuno chiederà - in tutto questo che spazio ha? Tranquilli, ce n’è ancora tanto, hardcore punk anzi, in questa terza incredibile emanazione della nuova creatura di Jello: e di fulminante, implacabile, senza compromessi, in John Dillinger, Road Rage, Mid East Peace Process (un altro sardonico titolo che è tutto un programma), sino a togliere il fiato. Insieme al nuovo "XXIV" degli inglesi U.K. Subs, "White People & the Damage Done” dimostra quanto il miglior e più maturo punk 'storico' internazionale (e non stiamo parlando certamente di Green Day, Blink 182, Sum 41 e robaccia simile!) sia in ottima forma nel 2013, abbia cambiato pelle pur rimanendo miracolosamente fedele a se stesso ed ai suoi connotati musicali, e continui ad adempiere in modo smagliante alla sua mission di cattiva coscienza di una società sempre più malata. Dopo l’esaltante bis di “Enhanced Methods of Questioning” (2011, Alternative Tentacles), "White People & the Damage Done” va a completare un tris d’assi assolutamente all’altezza delle nefandezze seminali dei Dead Kennedys: se “the Guantanamo School of Medicine” disgraziatamente domani cessassero di esistere, rimarrebbero tre dischi insostituibili nella nostra collezione del miglior punk californiano di sempre; anche se Jello Biafra, mi gioco quel che volete, saprebbe di certo reincarnarsi in una nuova palpitante creatura artistica.
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