The Fratellis WE NEED MEDICINE
[Uscita: 08/10/2013]
A volte le lunghe pause sono assolutamente fondamentali nella musica, se non altro perchè l'ispirazione non puoi comandarla. E allora capita, soprattutto dopo un primo album di gran successo, di dover subito dimostrare di valere, con un secondo disco che molte volte risulta dannoso per un progetto o comunque non in linea con le aspettative di fan e addetti ai lavori. Ai Fratellis, band britannica, è successo, come a tante altre nuove band. Dopo un primo album “Costello Music”, che risale al 2006, che ebbe uno straordinario successo, trainato dal singolo Chelsea Dagger, presente in ogni stazione radio e tv, riarrangiato anche dal maestro Riccardo Muti con la Chicago Symphony Orchestra, i fratelli tornano l'anno dopo con un album sicuramente meno commerciale, più rock e istintivo. Un lavoro un tantino apatico alla lunga che però dimostrava già le intenzioni della band di non percorrere a tutti i costi la strada della celebrità facile, continuando invece a fare musica in libertà. Dopo il secondo lavoro un lungo silenzio di cinque anni, durante i quali si è parlato anche di un possibile scioglimento, i Fratellis - veri nomi: John Lawler (vocals, guitars), Barry Wallace (bass guitar), Gordon McRory (drums) - si ripresentano al pubblico con il terzo lavoro in studio dal titolo emblematico “We Need Medicine”.
Un disco che emana nuova vitalità, un sound rigenerato, maturo e più di personalità. Sprazzi di blues (il pezzo d'apertura ne è un esempio lampante fin dal titolo Halloween Blues), a tratti grezzo, con quella strizzatina d'occhio a sonorità anni 50/60 che impreziosiscono il tutto, o a quelle da saloon di The Whisky Saga, con un mix divertente di country, folk e indie; e ancora velato, ma neanche tanto, rockabilly, con tracce come This Old Ghost Town, nelle quali sembra di sentire un piano honky tonk che la fa da protagonista. La voce di Jon Fratelli in questo disco appare in forma, ruvida al punto giusto (in Rock n Roll Will Break Your Heart raggiunge il suo massimo splendore), un connubio perfetto con il sound vintage che ispira tutto l’album. Il marchio di fabbrica dei Fratellis è presente ma lo si nota solo nel singolo rilasciato da qualche settimana, Seven Night Seven Days, pezzo che ricorda le sonorità del primo lavoro, con il caratteristico uso del coro che ha reso celebri gli scozzesi. “We Need Medicine” è un album di vero rock’n roll (i puristi del genere mi perdoneranno), patinato e attuale al punto giusto, che concede poco al pop-indie ma capace ugualmente di coinvolgere e trascinare.
possibile scioglimento?voci? ma lo sanno tutti che si erano sciolti….jon fratelli ha pubblicato un album da solista ed aveva in cantiere il secondo…l’altro è andato nei twang….possibile scioglimento?ma prima di recensire i dischi abbiate la bontà di informarvi!
Fare un album solista (ed averne in cantiere un secondo) non significa aver sciolto una band, semmai si puo’ parlare di pausa, di fermarsi a riflettere (nella recensione quantomeno si intuisce questa voglia di fermarsi che avevano i fratelli). Non c’era e non c’è nessuna intenzione di scrivere cose non vere, probabilmente abbiamo fonti diverse..tutto qui