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15 Aprile 2015 ,

Pascal Comelade + Les Limiñanas TRAITE’ DE GUITARRES TRIOLECTIQUES

2015 - Because Music-Audioglobe
[Uscita: 02/02/2015]

Francia   #consigliatodadistorsioni

 

downloadPascal Comelade è una delle menti più aperte e al contempo bizzarre dell'attuale universo musicale, nulla in lui è scontato o prevedibile, ama giocare su registri e stili differenti e confrontarsi con la musica intesa nel senso più ampio possibile. Questo è il ventottesimo album di una vasta produzione discografica in cui si trova di tutto: strumentali, canzoncine, cover - dagli Stones a Toto Cotugno - collaborazioni illustri con musicisti di estrazione diversa, da Robert Wyatt a P.J.Harvey, dai Faust a Richard Pinhas. La sua carriera artistica si muove fra elettronica, rock, pop, folk, world, jazz, musica da film e bandistica con spirito naif e anarcoide; sempre alla ricerca di suoni inusitati ha spesso utilizzato oggetti e soprattutto strumenti giocattolo per dare ai suoi arrangiamenti un'aria surreale e non convenzionale. Per questa sua ultima fatica i suoi partner sono il duo dei Limiñanas,  di lui più giovani e nati nella stessa cittadina alle pendici dei Pirenei, che in una manciata di ottimi album hanno declinato una musica psichedelica che mescola influenze sixties al romanticismo di Serge Gainsbourg e alle scure ballate di Nick Cave. Una collaborazione molto intrigante ed estremamente divertente che coniuga con apparente spregiudicata nonchalance lo sperimentalismo di Comelade e dei suoi strumenti giocattolo e la fascinazione per le musiche degli anni Sessanta propria dei suoi partner.

 

pascal-comelade-liminanas-2015Nelle folli e strepitose sedici tracce, prevalentemente strumentali, troviamo miscelati in un cocktail irresistibile garage rock,attitudine punk, lounge ed exotica, echi di cumbia peruviana, la musica da film di Morricone, strumentali psichedelici Nuggets style, chitarre surf, lo spirito sbarazzino del beat. Il tutto trattato con una generosa e salutare dose di ironia e umorismo, come si intuisce facilmente dall'impagabile titolo del disco, dal disincantato lo-fi del suono e dal modo in cui suoni fanciulleschi si intrecciano a quelli degli strumenti tradizionali, fra cui spicca un florilegio di chitarre fuzz. Nella scaletta non mancano cover rilette con scintillante personalità di brani come Yesterday Man, bizzosa versione dell'hit dei Sessanta di Chris Andrews incisa anche da Wyatt, Ramblin' Rose, blues sporco portato al successo dagli Mc5, Why Are We Sleeping, dal primo album dei Soft Machine, e proprio quest'ultimo legame con la leggendaria band di Wyatt ci suggerisce come il disco sia definibile come un incrocio felice di patafisica e psichedelia. Malgrado il titolo citi fra comeladeparentesi un detto francese (A' l'usage des Portugaises Ensablées) che potremmo tradurre con «alla maniera di chi ha le orecchie piene di sabbia», il disco potrà essere apprezzato a pieno da chi ha orecchie sensibili a una musica fantasiosa, originale, abile a giocare con la storia della musica, vagabondando fra musica popolare e colta, con atteggiamento spavaldo e amorevole. Senza dubbio uno dei grandi imperdibili dischi di questo inizio d'anno.

 

Voto: 8/10
Ignazio Gulotta

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