Weyes Blood THE INNOCENTS
[Uscita: 20/10/2014]
# Consigliato da Distorsioni
Un'artista fuori dal tempo. Una ragazza che forse è nata nell'epoca sbagliata tanto la sua voce ricorda le favolose cantanti soliste del celebrato revival folk inglese dei seventies. Per mantenere un velo di mistero e anonimato Natalie Mering registra le sue cose a nome Weyes Blood. Il disco d'esordio era stata una vera sorpresa nell'anno 2011, pur dovendo competere con una produzione di dischi al femminile al solito molto elevata. L'album era lo splendido, "The outside room", attribuito a Weyes Blood and The Dark Juices e molto significativamente pressato solo in vinile e cassetta, formato quest'ultimo che pensavamo ormai estinto. Inciso a chiare lettere sulla back cover del disco si faceva notare che era stato scritto, suonato e prodotto dalla stessa Natalie, quasi ad affermare una volontà di autonomia totale. Solo sei pezzi, tre per ogni lato ma dalla durata insolitamente lunga, da 5 a oltre 9 minuti, componevano quel lavoro, realizzato con chitarra, organo, voce e poco più. Weyes Blood aveva fatto parte dei Jackie-O Motherfucker, gruppo molto interessante e con molti dischi all'attivo, prima di imbarcarsi in questa avventura solista.
"The innocents" è il secondo capitolo dell'avventura di Natalie ed è nuovamente un lavoro da lasciare a bocca aperta. Non è proprio quel tipo di disco che entra in testa al primo ascolto, però stavolta a differenza dell'esordio la Mering ha semplificato un pò le cose, accorciando la durata dei pezzi che adesso hanno l'aspetto di normali canzoni da tre-quattro minuti. Grazie ad una produzione più pulita la voce esce fuori più cristallina e meno criptica rispetto alle claustrofobiche composizioni di The outside room. Le frequenti sovraincisioni vocali portano fascino a molte tracce qui presenti, facendo assumere loro sonorità tipiche dei gruppi folk inglesi dei settanta, come quelle dei magnifici Mellow Candle, dei misteriosi Mourning Phase e della stessa Celia Humphris dei Trees, una delle singer più dotate e sottovalutate di un epoca favolosa. Ciò accade in Land of broken dreams subito in apertura, Hang on e Ashes. Ma puro incanto è anche Bad magic, per sola chitarra acustica e la grazia delle corde vocali di Natalie. Superba la ballata pianistica di Some winters, quasi psichedelica Summer, glaciale e sulle tracce di Nico Requiem for forgiveness, ma la Mering scrive davvero dei pezzi che dentro il petto fanno vibrare il cuore. Un album che regala emozioni forti, sarà difficile separarsene nei prossimi mesi.
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