Judy Dyble-Andy Lewis SUMMER DANCING
[Uscita: 18/08/2017]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Un accostamento visionario come quello tra folk inglese, musica antica, psichedelia, jazz e beat poteva soltanto nascere dalla mente in continuo fermento di Andy Lewis, guru della musica britannica degli ultimi 30 anni. Famoso come d.j. di punta negli ambienti brit pop degli anni ’90, già bassista con Paul Weller e Fay Hallam, produttore e co-fondatore della Acid Jazz Records, Lewis si pregia stavolta della collaborazione con la cantante british folk Judy Dyble, nota alle cronache musicali per aver militato nella prima formazione della famosa band folk rock inglese Fairport Convention. Il risultato è “Summer Dancing”, un’altra piccola gemma della discografia di Lewis. Per certi versi simile a quella di Nico (la musa dei Velvet Underground) la voce di Judy Dyble rimane costantemente protagonista nell’intreccio di psichedelia britannica e dream pop che Lewis ha cucito su misura addosso alle liriche che giocano sul contrasto tra la vita bucolica (He Said/I Said, Up the Hill, Such Fragile Things) e le fascinose suggestioni evocate dalla Londra metropolitana sempre in movimento e ricca di opportunità (A Net of Memories, Night of a Thousand Hours, My Electric Chaffeur).
Il filo conduttore dell’intero disco sembra essere il tentativo di legare insieme in maniera armonica e non forzata le varie anime della cultura (tanto classica quanto pop) radicata nelle isole britanniche: l’incontro tra il “panismo” delle atmosfere celtico-anglosassoni di ispirazione medievale (di cui la voce della Dyble non solo è interprete ma anche e soprattutto evocatrice) e le sfaccettature del beat acido, elettronico, psichedelico e del jazz che provengono dal ricco bagaglio musicale di Lewis generano nell’ascoltatore quel senso di incompiutezza, di fumosità tipica della pittura inglese dell’800; il riferimento potrebbe essere Pioggia, Vapore e Velocità di William Turner, il quadro del 1844 “steam punk” per eccellenza, tra natura e modernità. Gemma tra le gemme di questo disco illuminante è la bellissima Treasure, brano che si nutre di sognanti e inquiete atmosfere pastoral-gregoriane interrotte da uno spiazzante assolo jazzato di organo hammond, che rende l’ascoltatore libero di vagare per gli abissi reconditi della mente.
Summer Dancing è un album di grande spessore, l’ennesima dimostrazione della straordinaria abilità musicale di Andy Lewis nel coniugare stili, influenze e sensazioni profondamente diverse facendole convergere in un tutto che è molto più della somma delle parti. Una piccola grande gemma che starebbe bene sugli scaffali di tutti gli amanti della buona musica, britannica e non.
caro Riccardo fa piacere leggere una recensione come la tua: analitica e colma di amore per la vera musica. Volevo sol segnalarti che la mente vulcanica di Judy e Andy acid-jazz hanno voluto un mio video per presentare gli incubi notturni degli insonni. E’ stato un grande onore lavorare con Judy (siamo alla seconda collaborazione) e con Andy. C’è un pizzico di italia in questo magnifico florilegio di jazz folk!