Nik Turner SPACE GYPSY
[Uscita: 24/09/2013]
Mettetevi comodi sul divano, tuta anti-gravità addosso e pronti a partire. Nik Turner è tornato e “Space Gypsy” è una delle migliori uscite che lo storico sassofonista e cantante degli Hawkwind ha partorito dai tempi degli Inner City Unit ad oggi. Complici le presenze di Simon House (dai gloriosi High Tide agli Hawkwind di “Hall of the Mountain Grill” fino a “PXR5”) e Steve Hillage (Gong, Khan, System 7), Turner sembra tornato a nuova vita. Insieme ai sodali Nicky Garratt (spirito punk direttamente dagli U.K. Subs), Jurgen Engler (già tastiere e mellotron nei Die Krupps) e Jeff Piccinini (altro reduce dal punk 77 dei Chelsea), a 73 anni suonati Nik compone dieci tracce che suonano come un tributo vivente a ciò che lo Space Ritual è stato e sarà sempre. L’avvio affidato a Fallen Angel STS-51-L (in memoria della decima missione che portò alla distruzione dello Space Shuttle Challenger) e Joker’s Song è fulmineo quanto cosmico. Time Crypt è cadenzata e solenne, Galaxy Rise ed Eternity sono ballate notturne a base di flauto, chitarre acustiche e synth da immaginifica fluttuazione ciclica.
Coming of the Maya è pura psichedelia ancestrale e totalmente dilatata, ennesimo omaggio alla cultura maya che, insieme a quella egizia, ha ispirato Nik lungo tutto l’arco della carriera. Il turbinìo elettrico di We Ride the Timewinds pare uscito dritto da “In Search of Space”: vi ritroverete avvolti e storditi dalle note dissonanti del sassofono, come in un accumulatore di orgone. Anti-Matter vede la chitarra distorta e iper-satura di Hillage che corre libera sulle ali del tempo, come le vocals riverberate e salmodianti di Turner. The Visitor possiede un afflato groovy progressivo che profuma di Canterbury Sound e heavy psichedelia, mentre il gran finale di Something’s Not Right è una corsa folle e selvaggia all’interno del cervello umano, ripulito da rifiuti e nefandezze con un giro di Silver Machine. Lo spirito degli Hawkwind non è mai morto. Lunga vita al pioniere dell’Apocalisse. Turn on your mind, baby: the Mighty Thunder Rider is back.
Correlati →
Commenti →