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5 Maggio 2016

Bill Evans SOME OTHER TIME: THE LOST SESSION FROM THE BLACK FOREST

2016 - Resonance Records-2 CD
[Uscita: 22/04/2016]

Stati Uniti   #consigliatodadistorsioni    

 

BillEvans2Un diamante puro è stato dissotterrato dalla foresta nera di Villingen, Germania, e consegnato all'archeologia classica della storia musicale. Questo grazie al prezioso lavoro del produttore americano Zev Feldman, che ha scoperto quasi per caso l'esistenza della registrazione di una session, ad opera dei produttori tedeschi Hans Georg Brunner-Schwer e Joachim-Ernst Berendt, di un insolito trio di Bill Evans, con un neo prescelto Eddie Gomez al contrabbasso, destinato poi a rimanere sino alla fine della carriera di Evans, e con un provvisorio Jack Dejohnette alla batteria. La sessione era stata registrata 5 giorni dopo il live della stessa formazione al festival di Montreux, Svizzera, già pubblicato da tempo. Ad eccezione di Walkin up, le tracce registrate in studio e contenute in questa nuova doppia uscita “Some other time: the lost session from the black forest” sono curiosamente tutte differenti da quelle contenute nel live

 

evanstumblr_inline_o6czfjAdr91t4foom_500Nella sessione di studio il trio dà vita ad una straordinaria registrazione sia di standard classici sempre presenti nel repertorio interpretativo di Evans (On Green Dolphin Street, Very Early e Turn Out the Stars), sia di altri classici della storia del jazz, mai o di rado suonati da Evans (Lover man, These foolish things e It could happen to you), sia di standard meno conosciuti come Baubles, Bangles & Beads, presente nella prima parte con una versione in duo e nella seconda con il trio al completo.

Dà il nome all'uscita il brano Some other time, reperto di Broadway del compositore Leonard Bernstein, quello con il quale Evans dieci anni prima (1958) nello storico “Everybody digs Bill Evans”, aveva tratteggiato un elegante e introspettivo quadretto impressionistico di derivazione debussyana, e stavolta invece, in una interpretazione più dinamica con il trio, a tenergli il pedale è il contrabbasso di Gomez.

 

Tutta l'interazione tra Evans e i due compagni è in questa session più accelerata, più spinta in avanti rispetto agli interplay del primo trio storico, con un Dejohnette che Bill-Evans-Some-Other-Time-The-Lost-Session-from-The-Black-Forest-2-CD__613NribdKULinterpone un senso dello swing più evidente, come anche aveva fatto già Philly Joe Jones, rispetto ai silenzi di Paul Motian e con una più articolata ingerenza dei contrappunti di Gomez al contrabbasso in confronto agli interventi melodici di Scott La Faro. Il primo trio, tutto bianco –Bill Evans, Scott La Faro, Paul Motian- è stato e rimarrà, a parere di chi scrive, ineguagliabile per eleganza, stile e senso della dinamica, ma il trio di questa sessione di certo non ci fa rimpiangere il primo. Un pezzo di storia musicale da conoscere e custodire, non soltanto per gli amanti del jazz e per coloro già colti dal fascino dello stile di Evans.

Voto: 10/10
Sergio Spampinato

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