The Warlocks SKULL WORSHIP
[Uscita: 26/11/2013]
In principio era la psichedelia. O almeno quella forma di psichedelia contemporanea, o neo-psichedelia che dir si voglia, che sembra aver avuto in questi anni una determinata linea di evoluzione. E, infatti, in principio i californiani Warlocks incidevano per la Bomp Records! di Greg Shaw. Poi qualcosa è cambiato, oltre all'etichetta discografica (più volte) e alla formazione della band (più volte) che continua a rinnovarsi attorno alla figura del cantante e chitarrista Bobby Hecksher, unico perno fisso dalla nascita del gruppo, ovviamente da lui voluto e creato nel 1998 dopo la fuoriuscita dai Brian Jonestown Massacre. E qualcosa è cambiato in particolare nel 2007 con l'uscita del quarto album, "Heavy Deavy Skull Lover ", con il quale la band ha virato verso sonorità decisamente più cupe e ossessive. "Skull Worship" viene difatti considerato dallo stesso Hecksher il terzo capitolo della trilogia iniziata con "Heavy Deavy Skull Lover" e proseguita due anni dopo con "The Mirror Explodes". Con un album come "Skull Worship" è difficile definire i Warlocks una band (neo)psichedelica tout court poiché gli sprazzi di psichedelia rimasti sono sommersi da chitarre heavy dark e drone e da ritmiche tribali e ripetitive più che essere parte di articolate trame psych.
Ma d'altronde si sa che è difficile collocare entro confini precisi ciò che è psichedelia (per definizione, legata più a uno stato della mente che a specifici canoni musicali) e questo tipo di suono così contaminato, erede di band anni '80 come i Jesus and Mary Chain, ma anche di quei fondamentali precursoni delle sonorità dark-psych che furono i Velvet Underground, sembra comunque aver trovato oggi un fertile terreno di diffusione, soprattutto tra certe band americane. Lasciando quindi da parte le definizioni di genere con le quali si cerca sempre di incasellare la musica per cercare di comunicare con immediatezza il tipo di suono, gli Warlocks non cambiano di molto lo stile rispetto agli ultimi lavori. "Skull Worship" contiene otto brani ipnotici, oscuri, introspettivi, che scorrono densi e corposi, intensi e profondi, creando atmosfere cupe e pesantemente dilatate che non lasciano filtrare nessuno spiraglio di luce. Se certa psichedelia è aperta e solare, il suono dei Warlocks è chiuso e crepuscolare. Poche variazioni, nessun guizzo nella loro musica ma un flusso sonoro unitario e compatto per tutta la durata dell'album, incombente ma anche velatamente sinuoso, che non può essere scisso in singoli epidosi sonori e va preso nel suo insieme.
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