Laetitia Sadier SILENCIO
[Uscita: 24/07/2012]
Vivamente consigliato da DISTORSIONI
Ormai scomparsi - ma una riemersione è sempre possibile - gli splendidi Stereolab, Laetitia Sadier dopo il bel progetto Monade, prosegue la sua carriera solista a due anni di distanza dal precedente “The Trip”. Ed è sempre una bella emozione riascoltare la sua soave e sottilmente erotica voce che si dipana in chiaroscuro su sonorità ipnotiche che non disdegnano dolcezza e delicatezza. Ma non per questo le sue canzoni sono fatte di buoni sentimenti e romanticismi, il suo cuore batte a sinistra, il suo impegno sociale e politico è molto presente anche in questo disco che affronta le tematiche proprie di quest’epoca sciagurata in cui finanza e mercati stritolano la vita di uomini e donne. Il titolo è tutt’altro che un invito a tacere, ma ad usare il silenzio per riflettere, senza farsi sovrastare dalle urla del potere, sulla nostra condizione di vita. E questo è infatti il motto di presentazione del disco sul sito Drag City: 'It's 2012 - do you know where your government is tonight? Occupy yourselves and let's get busy with the music in our minds'.
La musica di “Silencio” non si discosta da quella che abbiamo amato degli Stereolab, lounge, kraut, Velvet e bossa nova sono presenti anche qui nell’infuso musicale che ci propone la Sadier, niente di particolarmente innovativo, ma il piacere di una musica sempre viva ed emozionante che invita ad affrontare la vita con ritmi lenti e riflessivi, e lo fa esplicitamente nel brano finale Invitation Au Silence, uno spoken words registrato in una chiesa nel Sud-Ovest della Francia in cui è spiegato il senso del disco: 'assaggiare il silenzio e ascoltare come sia consonante con il silenzio la verità'. Album gradevole, con alcune perle, Moi Sans Zach la più sensuale del disco con il fantasma di Gainsbourg che aleggia, Lightning Thunderbolt, Nico accompagnata da un flauto folk-prog, Fragment Pour Le Future De L’Homme e Find Me The Pulse Of The Universe, in cui prevalgono i ritmi tropicalisti fra Veloso e la psichedelia degli Os Mutantes, o la malinconica, indolente Merci de M'avoir Donné la Vie ricca di suggestioni rive gauche. Hanno collaborato al disco i polistrumentisti Jim Elkington, Julian Gasc, Benjamin Gilbert, Sam Prekop dei Sea And Cake e Tim Gane, compagno della Sadier nell’avventura Stereolab.
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