Marilyn Mazur SHAMANIA
[Uscita: 22/02/2019]
Danimarca #consigliatodadistorsioni
"Shamania" è un progetto collettivo tutto al femminile, dieci donne musiciste riunite dalla band leader, compositrice e percussionista danese, Marilyn Mazur (nelle foto sotto a destra e a sinistra). Oltre ad essere l'elemento proprio della leader, le percussioni, e con esse anche il canto, sono il fulcro dell'intero lavoro. Infatti, come si legge nel CD a caratteri grandi dopo il nome di ciascuna musicista accanto al proprio strumento, tutte cantano e suonano le percussioni (Everyone additionally sings and plays percussion, è scritto). La voce e il ritmo, forme primigenie del suono, sono dunque le costanti sempre presenti di questa musica di ricerca delle origini in un presente proiettato al futuro. I fiati, e principalmente i sax, ci portano dentro le lande gelate nordiche da cui provengono le componenti di questo collettivo, ma vi è anche una giapponese alle tastiere, Makiko Hirabayashi, che accenna a un solo orientaleggiante in Chaas prima dell'intero volgere verso il free dei fiati. Degna di nota è poi l'invocazione delle voci che si accavallano in Old Melody, sostenute da melodie di sax garbarekiane.
Il clima si ammorbidisce nel coro danzabile di Crawl Out & Shine e Shabalasa, e si addentra in una terra in-definita dalle percussioni e kalimba della leader (Behind Clouds), e dalle voci da recitativo di Time Ritual. Con Heartshaped Moon sembra invece di esserci spostati di emisfero, quello meridionale, in latitudini vicine a quelle caraibiche. Vi sono inoltre momenti brevi collettivi di composizioni scritte (le funamboliche Momamajobas 1 e 2, di 20 e 23 secondi), richiami all'avanguardia classica del Novecento (Talk for 2), forme di partecipazione plurale a rituali africani da tramonto (Kalimbaprimis), o da alba (la conclusiva Space Entry Dance, con un finale trionfante di ritmi sincopati tra percussioni e canti). La grande varietà dei contesti in cui ci si imbatte nel disco dimostra che "Shamania" affronta una ricerca di origini slegata da un unico contesto geografico, orientata verso radici planetarie ancora da esplorare.
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