Closet Disco Queen SEXY AUDIO DEVIANCE FOR PUNK BUMS
[Uscita: 7/04/2017]
Svizzera
Jona Nido e Luc Hess (già con Coilguns, KUNZ, The Ocean, The Fawn, Schwarz ed altri illustri sconosciuti) sono Closet Disco Queen, una coppia di moderni punkster raminghi e analogicamente sperimentatori. Nel 2015 misero il naso fuori dalla fanghiglia con un esordio omonimo, tutto strumentale, che, nella foga tamarra dei Black Pistol Fire, era una continua scarica elettrica negli zombie di Helios Creed e Conrad Schnitzler: da assumere in caso di attacco di romanticismo acuto.
Un ulteriore assaggio di cosa sia la loro nuova, scosciatissima, prostituta sempre a nome Closet Disco Queen lo offre questo EP in tre brani dall’alito potentemente alcolico, assemblati in qualche sottoscala tra scenari di vite di serie B; B-movie, B-food, B-sex. Per il montaggio, vedere il fascicolo delle istruzioni; più facile che all’ Ikea. Partono come i Tangerine Dream di un “Atem” ai tempi sfatti del grunge, proseguono iniettando metallo e cuoio alle percussioni, per poi scatenare la chitarrona post rock di un Dave Brock ancora strafatto dai tempi di “Doremi Fasol Latido”. La sveltina “detroiter” di El Moustachito prelude alla tortuosa riff-o-rama di Délicieux, carcassa di una Purple Haze svenduta agli Stooges col volume dei Led Zeppelin tra le sabbie di Palm Desert.
Pur in forma embrionale, ecco uno stoner spaziale degno dei compatrioti Monkey3 e dei Mugstar, una riedizione heavy metal, nella concezione che ne aveva Lemmy, degli ultimi ottimi Moon Duo di “Occult Architecture”, senza però alcuna speranza di redenzione per i sognatori, ma solo noia affogata davanti a una TV spenta. Scenari che piaceranno ai fan di Ulrika Spacek, Moonlandingz e Hookworms. Underground che più “under” non si può; cercatelo però, che alla fine vi divertite.
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