Paolo Zangara Scusi, Dov’è Il Bar?
[Uscita: 24/02/2024]
Copertina in bianco e nero, sulla destra una mano che tiene fra le dita una sigaretta, e già sappiamo verso quali terreni siamo diretti, la rive gauche parigina, la Milano dei night e cabaret anni '60, l’irrequieta Livorno di Piero Ciampi. E poi c’è il titolo che evoca immediatamente immagini viste in decine di film, l’uomo solitario al bancone del bar che cerca conforto nel bicchiere e sintonia con l’accondiscendente barista, ma appunto dove lo trovi oggi più un bar così? Questa è l’atmosfera elegante e retro del primo disco di Paolo Zangara in qualità di cantautore, dopo una lunga esperienza nei vari ambiti del rock con band come Ophinco, IK14 e altre. Del resto a giudicare dall’ottimo risultato di questo disco quella dello chansonnier è una veste che gli calza a pennello. Accurati e azzeccati gli arrangiamenti jazzy che riempiono di fascino e forza evocativa le canzoni e ci rimandano alla migliore tradizione italiana quella dei Buscaglione, degli Arigliano, dei Simonetti, ma anche all’amato Chet Baker, citato espressamente in un brano, mentre non a caso la tromba di Mauro Brunini è elemento portante in diversi brani. Il disco ha avuto la collaborazione e la produzione di Lory Muratti e ha coinvolto i musicisti Roberto Talamone alla chitarra, Tarciso Olgiati al sax, Mauro Banfi al piano, Pier Tarantino alla batteria, Francesca Morandi al contrabbasso, Leila Rossi ed Elisabetta Girola alle voci. Disco notturno e malinconico, ma anche ricco di brio come nello splendido swing Io Sono Quel Che Sono in cui orgogliosamente dichiara la propria estraneità alla deriva che la società sta subendo («Sono quel che sono, sono, non m'importa l'opinione che hai di me: bevo e fumo e bestemmio duro, non m'importa delle scarpe lucide.»). Altre sette canzoni compongono il disco che si apre con le atmosfere soffuse e amare sottolineate in particolare dal piano di “Silenzi Irrequieti”, Non Mi Sembra Un Capriccio e Giorni E Notti, canzoni d’amore che sarebbero ben figurate nella discografia di Endrigo o Tenco, in Dall’Altra Parte Del Mare le voci femminili rievocano gli arrangiamenti della library italiana anni '70, mentre nello spoken word Parole l’arrangiamento splendidamente si scatena in un esuberante uptempo jazz, con in evidenza il drumming nervoso di Tarantino, Una Corsa ci fa ancor più sprofondare nelle irrequietezze notturne che stanno al centro della poetica di Paolo Zangara, conclude il vibrante arrangiamento jazz di Senza Meta. Molto belli i testi con una qualità poetica non indifferente che non solo gli fa evitare metafore e rime banali o scontate, ma che conferisce ai versi forza comunicativa ed evocativa, anche grazie alla voce calda e matura di Zangara e al suo modo non enfatico di cantare. Disco eccellente dunque anche grazie a una produzione molto misurata e discreta, ai musicisti coinvolti e, ribadiamolo, ad arrangiamenti che entrano in sintonia con le canzoni e le arricchiscono di senso. Un plauso anche alla label Snowdonia che continua proporci quanto di meglio si muove nei sotterranei della migliore musica italiana.
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