Henryspenncer SATURN
[Uscita: 14/02/2013]
Molta della psichedelia del nuovo millennio nasce dalla contemplazione del cosmo, cioè dall’idea di sentirsi un tutt’uno con il mondo di fuori. C’è chi come i Barn Owl lo fa prediligendo i luoghi del cielo e chi invece come gli USX lo fa rivolgendosi ai luoghi della propria terra. Ma la sostanza cambia di poco. In questo scenario quanto mai rappresentativo delle sonorità dilatate degli anni duemila, va sicuramente inserito anche il psych-western-folk di Henryspenncer, progetto solista del parigino Valentin Féron. Le atmosfere di “Saturn” rimandano all’immaginario legato alle contemplazioni del cielo e degli spazi aperti, dei luoghi inabitati e dei territori desertici.
“Saturn” prende avvio con Gambetta, che dopo un avvio misterioso si apre ad una poderosa cavalcata heavy psych. Il carattere blues-western è particolarmente apprezzato nel successivo Canyons caratterizzato da un piacevole arpeggio chitarristico e da un malinconico finale con l’armonica, mentre Mirage si sviluppa lungo atmosfere dilatate e desolate. Nella seconda parte dell’album si abbandonano i territori inabitati per alzare gli occhi verso il cielo notturno. Nebula e Eclipse rappresentano due viaggi dell’anima attraverso gli sconfinati spazi cosmici. L’album si chiude con Sarah, brano epico ispirato alla psichedelia drone dei primi Earth. “Saturn” è uno splendido album di psichedelia e space rock. Va dato merito all’etichetta indipendente romana Trips Und Träume di aver valorizzato il progetto, producendo una bella edizione dell’album in vinile.
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