Opeth PALE COMMUNION
[Uscita: 26/08/2014]
Svezia # Consigliato da Distorsioni
A tre anni dal discusso “Heritage” gli Opeth riemergono dalla fredda Svezia per rilasciare il nuovo lavoro “Pale Communion”. Con il disco precedente la band era stata ampiamente criticata per il totale abbandono dello stile metal che li ha da sempre caratterizzati. Mikael Åkerfeldt e soci continuano nondimeno per la loro strada: anche in Pale Communion i cantati grohl, le chitarre frastornanti e i repentini tocchi di doppio pedale sono totalmente assenti a favore di un look melodico decisamente simile al lavoro precedente. Mentre lì molti elementi innovativi sembravano essere posizionati a casaccio e senza un preciso ordine logico-compositivo, qui il cambiamento stilistico operato dal gruppo è più chiaro. Pale Communion è la sintesi perfetta di tutto ciò che gli Opeth sono oggi: non è tralasciato il sound cupo che li caratterizza sin dagli esordi, affiancato da atmosfere raffinate e delicati fraseggi di chitarra.
Il disco si apre con Etern Rains Will, un tripudio di progressive rock anni settanta che si scioglie in un tappeto melodico di pianoforte prima e di chitarra acustica per introdurre al meglio la voce di Åkerfeldt. Il brano è un maestoso crescendo nonché uno dei pezzi meglio riusciti dell’intero album. In Cusp of Eternity dalla struttura molto più pesante, la qualità scende drasticamente, si sentono gli echi dei primi Opeth. Elysian Woes contiene espliciti riferimenti ad Heritage, e le atmosfere tipiche dei capolavori della band si ritrovano in Moon above, sun below in cui il gruppo svedese alterna egregiamente parti di chitarra acustica, potenti riff di chitarra ed eccezionali giri di basso scritti da Mendez. Goblin è un tributo all’omonimo gruppo di Claudio Simonetti e Massimo Morante che negli anni settanta scrisse tra l’altro la colonna sonora del film “Profondo Rosso” e parte di quella di ”Phenomena”. L’andamento ipnotizzante accompagnato da forti sonorità funk e da un brillante utilizzo dell’organo garantiscono una parentesi particolare ed insolita. Degna di nota la produzione dell’album affidata all’amico Steven Wilson dei Porcupine Tree: la sua perizia tecnica ha conferito all’intero Pale Communion una eccezionale cura dei suoni .
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