Dave Davies & Russ Davies OPEN ROAD
[Uscita: 31/03/2017]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Forse Dave Davies, chitarrista “fuori di testa” dei Kinks, aveva ancora bisogno di un po' di calma quando ha coinvolto di nuovo suo figlio Russ nella realizzazione di un album. Di risse furibonde è piena la storia dei Kinks, che tuttavia non sembrano intenzionati a chiudere quell'esperienza. Anzi. Nel 2013 Ray - il “capo” dei Kinks - ha pubblicato un libro, “Americana”, seguito da un album con lo stesso titolo registrato con i Jayhawks, band di punta del folk rock a stelle e strisce. Dicevamo dei Kinks: la mia generazione è cresciuta con le loro canzoni (You Really Got Me,Waterloo Sunset, Sunny Afternoon, Lola) che erano fatte anche di tensioni improvvise e violenza insensata. Non deve essere stato semplice per Russ Davies, che si occupa di electro/house, misurarsi con tanto padre ma il disco funziona.
Nessuno dei due prevale sull'altro e scivola via avvolto dalla malinconia...tangled up in blue come direbbe uno che se ne intende. “Non importa dove sei stato, non importa quanti soldi hai fatto, importa come hai vissuto... Just a boy, sono soltanto un ragazzo...”, ecco un frammento del brano d'apertura, Path Is Long, che è anche la chiave per entrare nel mood dell'album. Padre e figlio si confrontano e la sofferenza dell'uno si stempera in quella dell'altro. Diventa difficile distinguere chi e cosa abbia scritto determinati passaggi, ammesso che abbia senso. Il caso ha voluto che, mentre ascoltavo questo “Open Road”, mi imbattessi in”Delitto e nobiltà”, un romanzo poliziesco di Rhys Bowen (Il Giallo Mondadori, 2017), in cui viene descritta alla perfezione la società britannica tra le due guerre mondiali. Laddove la violenza è consentita alle classi più povere ed emarginate.
Non vogliamo certamente ridurre a poche battute questioni così importanti e delicate, ma i fratelli Davies - e i fratelli Gallagher, noti anche per le loro intemperanze - sono stati spesso protagonisti di scontri non solo verbali. Detto questo, non ci resta che segnalare i titoli che ci hanno colpito di più: Don't Wanna Grow Up, Forgiveness, Sleep On It, Slow Down, oltre la più volte citata Path Is Long. Numero Uno nella mia classifica di primavera.
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