The Dirtbombs OOEY GOOEY CHEWY KA-BLOOEY!
[Uscita: 17/09/2013]
Lo aveva annunciato: in futuro ci piacerebbe registrare un album tributo alla bubblegum music. Dunque non una novità assoluta per chi già conosce ed è abituato alle stramberie di Mick Collins e soci. A cominciare da una line-up non proprio classica, quella con due batterie, due bassi e una chitarra e voce, per proseguire con una discografia disseminata di 7”, split, brani inediti su compilation, da scoraggiare anche il più puntiglioso tra i completisti, e sei album ufficiali tra cui tre concept-tributo a generi come la black-music, il glam-rock e la techno detroitiana. La raccolta di B-sides e covers “If you don’t already have a look” testimonia inoltre l’ampio raggio dei loro ascolti che va da Elliott Smith, ai Bee Gees, dagli Stones a Yoko Ono passando per i Soft Cell e quant’altro. Ai Dirtbombs è sempre piaciuto reinterpretare ma con l’intento di fare proprie le canzoni altrui, sporcarle di zozzo garage, immediatezza punk lubrificata da una suadente verve soul, per poi renderle veloci e pericolose come una sveltina con la moglie del meccanico nel retro dell’autofficina. Certo, qui hanno dovuto fare un piccolo sforzo per ridarsi una parvenza di quasi innocenza ed entrare nella parte richiesta di un genere profumato da dolce ingenuità adolescenziale, spesso infantile, visto che alcune delle hit bubblegum più rappresentative sono diventate popolari proprio grazie all’accostamento a cartoni animati e programmi televisivi per bambini. Chi non ricorda The Banana Splits o la famosa Sugar Sugar degli Archies? E in questo senso l’effetto spiazzante da parte dei bombaroli è garantito anche questa volta.
La novità con cui questa uscita ci accoglie, è che si tratta di brani loro, per cui chi si aspettava qualche gemma rivisitata di Ohio Express, Monkees, 1910 Fruitgum Company e compagnia masticando, dovrà rimandare magari confidando di poterle ritrovare in futuro, fuori da questo contesto: dai cinque detroitiani ci si può aspettare di tutto. "Ooey Gooey Chewy Ka-Bloooey!" è un disco che si rivela man mano e che necessita di qualche ascolto per non rischiare di essere accantonato, bollandolo per l’impronta troppo “easy” che le canzoni riflettono. Sebbene l’album in questione non eguaglia le vette creative della band, com’è nel loro stile i Dirtbombs sono riusciti a fare un disco intelligente in maniera divertente che trova il proprio punto di forza nella scelta dei suoni, più educati sì, ma mai convenzionali, e nei sapienti arrangiamenti di cui ormai sanno fare gioco. Queste dieci tracce dimostrano una maggiore attenzione alla forma canzone, alle melodie e agli arrangiamenti vocali, mettendo da parte le strutture volutamente traballanti, ironicamente incerte ma dall’esito sorprendente e sempre in perfetto equilibrio a cui eravamo abituati. Un disco ambizioso in cui mostrare una nuova faccia che molti stenteranno a riconoscere. Tranquilli, il lupo non ha perso il pelo, si è solo travestito da nonna di Cappuccetto Rosso.
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