Umberto FINAL EXIT
[Uscita: 25/12/2011]
# Consigliato da DISTORSIONI
La Black Moss è un'etichetta specializzata in produzioni che potremmo definire atipiche. Un esempio lampante è questo “Final Exit”, di un artista che si firma semplicemente come Umberto. Perchè atipica? Intanto si tratta di un 33 giri (non cercatevi il CD, perchè tanto non c'è...), e già questo, in piena seconda decade degli anni 2000, è strano, o quantomeno punta a una ristretta nicchia di collezionisti, di super-appassionati, di cultori del vinile o, passateci il termine, persino un po' di feticisti. Poi l'album è inciso su una facciata sola, e anche questa scelta è inconsueta. In quella facciata a sua disposizione, Umberto realizza un solo brano, della durata di circa 16 minuti. La copertina, così come il titolo, risulta francamente inquietante e potrebbe turbare i più sensibili tra voi lettori/ascoltatori. Cercate di superare la paura iniziale e di addentrarvi tra i percorsi sonori di Umberto senza timori e senza preconcetti, però, perchè la musica è tutta diversa: elettronica allo stato puro, che si snoda tra momenti più eterei, fatti di lunghissimi tappeti di sintetizzatore dai suoni rarefatti, ad altri appena blandamente più ritmici, in cui gli accenti vengono scanditi dalle progressioni di note dell'arpeggiatore automatico.
Ascoltando questa realizzazione, rigorosamente in cuffia, la memoria non può non rivolgersi ai cosiddetti Corrieri Cosmici degli anni '70, come Klaus Schultze o il compianto Konrad Schnitzler (e come non citare, ovviamente, i Tangerine Dream del periodo “Rubycon”? Fin troppo ovvio, forse), o molto di più ancora, per via delle sonorità scelte, ai loro ingiustamente meno noti epigoni degli anni '80, come Mergener & Weisser, o persino Kurt Reimann, ma senza quel tocco epico/sinfonico che li contraddistingue. Se siete amanti di questo genere di “situazioni sonore” (in questo caso non si possono spendere parole standardizzate come canzone, suite, sinfonia, persino il concetto stesso di musica a fronte di queste performances diventa limitante), però, dovete affrettarvi. La tiratura infatti è limitata a 150 copie. A questo punto sarebbe auspicabile, prima o poi, una ristampa in CD. C'è solo un aspetto irrisolto, in tutto ciò: nella breve nota di presentazione che accompagna il disco, la stessa casa discografica (o forse l'autore stesso) scrive: “Un lato B sarebbe stato superfluo: chi mai, infatti, volterebbe facciata?”. Perchè mai affermare ciò? Forse la cosa migliore é non porsi troppe domande e lasciarsi rapire dai suoni...