Floating Room FALSE BAPTISM
[Uscita: 21/06/2018]
Stati Uniti
Con “False Baptism” i Floating Room (da Portland) confermano tutte le doti e i pregi che avevano fatto apprezzare il loro lavoro del 2016 “Sunless”. Capacità di scrittura coerente, ottimo impasto tra voce e musica, potenza evocatrice: è evidente che siamo in “zona Dolores O’Riordan” (come vocalità e stesura), ma le otto tracce di “False Baptism” riescono a tessere un arazzo intimo e vibrante. Giri armonici a tratti dissonanti, melodie arpeggiate e un tappeto sonoro battente e vertiginoso: in questo senso Dog è una perfetta track introduttiva con i suoi suoni stranianti e misteriosamente melodici, Seashell uno dei gioielli dell’album, Soft e Acid Queen hanno invece una costruzione maestosa e un respiro più ampio. Friend è un pezzo di passaggio per Lie, rock potente e spiazzante incastonato al centro da spartiacque. Una delle cose più convincenti è la voce della vocalist Maya Stoner, perfettamente fusa con la chitarra di Lyle Bates: il contorno di Alec Van Staveren al basso e Sonia Webber alle percussioni sono un giusto corollario, la loro perfezione di punteggiatura dimostra anzi l’accuratezza musicale. Il mood del disco si sviluppa in sequenze ora cristalline che richiamano cieli limpidi, ora soffocanti e angosciose come un inverno nordico: è in questo senso che il basso diventa essenziale, con la sua andatura sbilenca e squilibrata, anomala, ma essenziale in ogni track. Morbidi tappeti musicali (e riff martellanti) che scivolano nei sensi rimanendoci: lavoro affascinante, ma riuscirà a conservare nel tempo il suo appeal considerando che non brilla per originalità e la non evoluzione musicale della band?
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