Art Studio RENDEZ VOUS
[Uscita: 09/09/2013]
# CONSIGLIATO DA DISTORSIONI
Non è solo un atteso ritorno per le sorti del jazz italiano quello del gruppo Art Studio con questo riuscito album "Rendez Vous", registrato nel luglio 2012, perché sarebbe troppo semplice liquidarlo come un facile dejà-vu, come i ritorni o le ricostruzioni (spesso scontate). Art Studio è una parte importante della storia del jazz e della musica di ricerca degli ultimi 40 anni, non solo in Italia: non bastano queste note per restituire agli artisti che l'hanno fondato e vissuto quanto spetta loro, perché il gruppo ha sempre praticato con coerente convinzione la strada maestra dell'improvvisazione che man mano diventa tradizione colta, pagine feconde piene (e pregne) di un linguaggio mai scontato, lontano dalle accomodanti convenzioni stilistiche imposte dalle "mode" o dai richiami neo-melodici di frange che a vario titolo spuntano anche nel jazz (meglio, quasi solo nel pop-jazz italiano).
Fondato a Torino nel 1974 da Carlo Actis Dato (sax), Claudio Lodati (chitarra), Enrico Fazio (basso) e Fiorenzo Sordini (batteria), Art Studio ha sviluppato una linea artistica rivolta all'avanguardia e alla sperimentazione, con lievi cambi d'organico, registrando otto album dal 1978 al 2007, di cui i primi 4 con la propria etichetta CMC - Cooperativa Musica Creativa [in coda a queste note, la discografia del gruppo]. Con questo nuovo lavoro, il gruppo si ripresenta con una formazione in parte modificata con l'inserimento del sassofonista Francesco Aroni Vigone (al posto di Actis Dato) e della vocalist e pianista statunitense Irene Robbins, accanto ai co-fondatori Lodati, Fazio e Sordini. I sette brani dell'album rivelano una grande capacità compositiva e un eccellente interplay, giocato su uno scambio di ruoli specie tra Lodati e Aroni Vigone, dove il piano e la voce di Irene Robbins contribuiscono ad arricchire la tavolozza dai colori tenui o forti nel contempo; efficace l'orditura ritmica di Fazio e Sordini, in grado di fornire anche risposte adeguate nelle brevi "piogge" di assoli.
Il lessico di “Rendez Vous" è come una pagina diversa dal passato di Art Studio e del suo nuovo organico, dove l'assenza delle irriverenze di Actis Dato non è il solo tratto distintivo: i parametri armonici e melodici, la poliritmia, appaiono più convincenti, quasi un "disordine esatto" nella loro leggibilità, per un album ben costruito nei vari temi, dove la chitarra di Lodati apre orizzonti e squarci di luce inattesi o dove si distingue il soffio elegante ed energico del sax di Aroni Vigone, di derivazione classica. Le composizioni riflettono appieno lo spirito individuale degli autori: Tumbu e Gyes (di Aroni Vigone) con le voci di Irene Robbins e del sax soprano che rispondono bene al dialogo breve tra basso e chitarra; le scritture di Lodati, Reunion (dagli stilemi rock calati su un tessuto post-bop) ed Esquinas (forse la pagina più riuscita del Cd), una danza incalzante e aperta nelle sue evoluzioni sonore.
Tip Tap di Fazio è una sorta di riassunto del "nuovo" Art Studio: equilibrato nella trama armonica quanto ironico (specie nelle citazioni della tastiera) con Aroni Vigone che esprime bene al contralto la cifra del jazz moderno. La vena compositiva di Irene Robbins si esalta in Shorebird e Ocean Blues, con voce meditativa e insistita su una vela sonora che cambia direzione per le incursioni di Fazio o per i richiami di Lodati o per la lezione poliritmica di Sordini. Il messaggio di Art Studio con Rendez Vous è importante perché è la sintesi felice di una parte di storia della musica d'avanguardia che pareva quasi (volutamente) dimenticata e che guarda al futuro con convinzione: una semina "lunga" che promette di scrivere una nuova pagina per il jazz italiano ed europeo.