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27 Settembre 2015 , ,

La Categoria dei Pesi Variabili RAMIREZ

2015 - Goodfellas Records
[Uscita: 02/10/2015]

#consigliatodadistorsioni     

 

LA-CATEGORIA-1440Spesso la narrazione di se stessi conduce ad una sincerità tanto aperta da rasentare un’imbarazzante menzogna. Si vede continuamente all’opera questo principio negli infiniti esempi di reality proposti dalla peggiore tra le visioni possibili in cui la maschera è la nudità stessa. Sorprende allora ascoltare “Ramirez”, il secondo lavoro in studio dei La Categoria de Pesi Variabili, per la franchezza con la quale la band pesarese annuncia al mondo di non essere che maschera: questa è la sua verità. È una verità che passa per l’amore fin troppo ostentato per Demetrio Stratos e gli Area ai quali più che una citazione è dedicato un vero e proprio cameo sonoro all’interno di Ramirez.

Tuttavia la citazione letterale e la dedica esplicita non mancano, anzi si fanno loop e tributo in Nuvole in Viaggio, una variazione sul tema e nel modo de La Mela di Odessa con intarsi campionati degli stessi Area dal superclassico live “AreAzione”. E così a suon di citazioni e stravolgimenti incontriamo il Pierangelo Bertoli spaesato, appena rientrato dall’India e allucinato di È Nato si Dice o i cripto-Litfiba di Ramirez. Capita in questo modo di passare senza soluzione di continuità dal piglio cantautoriale di Un Rito della Notte alle atmosfere vagamente hype di Graffeo, passando per le strizzate d’occhio quasi d’obbligo ormai alle costruzioni ritmiche della musica popolare de La Coda di Volpe

 

Tuttavia non abbiamo ancora esaurito il novero degli artisti colti proposti e riproposti da La Categoria dei Pesi Variabili, ancora ci gira in mente quale tra De Andrè o Ciampi o Capossela sia il più presente, che l’abisso saturnino di Notte Morfina inghiotte ogni nome in uno solo: Cecil Taylor. E si rimane così allora, sorpresi e appesi a un’idea appena categoriaaccennata, a un riflesso creativo della memoria che genera i propri stessi ricordi esattamente come un commentatore musicale crea i personaggi sonori che andranno a abitare, se l’operazione critica riesce, il fondo dal quale l’opera prende forma.

La memoria che non ricorda alcun presente, ci sembra questa la cifra stilistica de La Categoria dei Pesi Variabili e la loro logica della citazione per sfinimento o consunzione. In questo senso il trio pesarese è una macchina per la proliferazione musicale che sputa sentenze sonore, agita slogan e frulla idee a volte tanto velocemente da non lasciare traccia del loro passaggio come nel caleidoscopio fusion/etnico di Orchestra Araba. Una conferma decisiva e un album che ci arrischiamo a porre tra le migliori uscite italiane di questo sterile 2015.

 

Voto: 7/10
Luca Gori

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