Pierpaolo Bibbò GENEMESI
[Uscita: 07/10/2014]
E' il 1980 quando la piccola etichetta indipendente cagliaritana La Strega Records pubblica “Diapason”, opera prima di Pierpaolo Bibbò, giovane musicista locale. Il lavoro seppur convincente non incontra l'auspicato successo, passando per lo più inosservato. La distribuzione sul mercato blanda e l'impronta progressiva del progetto – l'epoca d'oro del movimento si è appena esaurita – contribuisce al deludente esito. Soltanto a metà anni novanta, nel bel mezzo di un'operazione di recupero di opere minori e di rivalutazione del genere, il disco conosce una vera e propria seconda vita, riuscendo nella non facile impresa di raccogliere quei consensi e quei riconoscimenti mancati al momento della prima uscita. Adesso a distanza di oltre tre decenni Bibbò, che nel frattempo non ha interrotto le sue attività musicali collaborando nelle vesti di arrangiatore in numerosi progetti ed allestendo uno studio di registrazione ad Arzachena – battezzato Diapason in onore del suo introvabile vinile d'esordio –, torna a pubblicare, grazie alla lungimiranza della M.P.& Records di Vannuccio Zannella, un'opera come solista (la prima emissione del lavoro è del 16/11/2012), avvalendosi della collaborazione del chitarrista Fabio Orecchioni e del violinista Luca Agnello. Dalla Genesi alla Nemesi o più semplicemente solo “Genemesi”.
La ricerca di un Dio svincolata da qualsiasi verità rivelata e dogma religioso è il filo conduttore che lega le otto tracce che compongono questo concept che sebbene mantenga quell'impronta progressiva tanto cara all'incantautore – così ama definirsi l'artista isolano - non cade nel tentativo di voler sembrare necessariamente un disco di maniera. Bibbò dà totale sfoggio del suo bagaglio d'esperienza in sala di registrazione usufruendo dell'utilizzo di basi programmate, synth e altri effetti elettronici; l'ottima tecnica da vocalist e gli accompagnamenti di Orecchioni fanno il resto. E non è un caso quindi che attraversando i vari episodi si finisca per passare da incalzanti riff tipicamente metal (Il viaggio, Metastasi d'autunno) ad altri in cui tengono banco sequencer e atmosfere dilatate, di un sapore quasi cosmico (Creati a immagine della tua vanità). Di spessore appaiono le liriche, in particolar modo Fratello e L'urlo del pesce rosso sembrano essere i passaggi più convincenti.
Il compassato battito elettronico de L'osservatore indifferente, traccia in cui Bibbò viene supportato dalla voce di Silvia Ciudino, si contrappone ai movimenti incalzanti di Deus Ex Machina; apatia e risoluzione, stati in netto contrasto tra loro al cospetto delle problematiche umane. Il quesito esistenziale Dimmi chi è il tuo Dio?, motivo sorretto da tastiere in grande spolvero, racconta della singolare analogia tra vita e gioco dell'oca e disegna il degno epilogo di questo significativo ritorno discografico. Genemesi, come qualsiasi altro concept che si rispetti, necessita di un approfondito ascolto complessivo per poter essere apprezzato; la proposta artistica di Bibbò è da ritenersi valida sia sotto il profilo tematico – la ricerca personale di un Dio, argomento di non facile esposizione - che da quello prettamente musicale, assolutamente attuale. Un'occasione unica per apprezzare questo gradito rientro sulla scena.
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