Music For Eleven Instruments AT THE MOONSHINE PARK WITH AN IMAGINARY ORCHESTRA
[Uscita: 04/03/2016]
#consigliatodadistorsioni
L'effervescente scena siciliana ci sta regalando in questo decennio delle autentiche perle, dischi non solo di valore, ma che si fanno apprezzare per l'intelligenza e la fantasia con cui spesso riescono a sopperire benissimo alla povertà dei mezzi a disposizione. Ma veniamo al disco, il secondo, dopo il convincente esordio con “Music Is A Business” del 2010, di Music For Eleven Elements, nome dietro il quale si cela il progetto del musicista di Gela Salvatore Sultano.
Nome ispirato agli undici strumenti che ha raccattato in giro per casa e che lui suona in prima persona, ma, come se non bastasse, per la registrazione di “At The Moonshine Park With An Imaginary Orchestra” ha coinvolto anche un quartetto d'archi, cinque fiati e Angelo G. Mauro al mellotron e ai sintetizzatori. Il risultato è un disco dai suoni ricchi e vari, arrangiamenti fantasiosi e bizzarri con una spiccata vocazione orchestrale e uno squisito gusto per melodie oblique e spiazzanti che lo collocano in una terra di mezzo fra l'eccentrico pop-folk dei Grandaddy e la naïveté colta di Pascal Comelade, senza dimenticare un tocco di ariosa patafisica canterburiana.
Il pop di Salvatore Sultano, forse lo si sarà capito da questi pochi riferimenti, guarda più verso il Nord che lungo le sponde del Mediterraneo, ma per chi conosce l'animo cosmopolita che alberga in molti isolani questa non è una sorpresa, vi vibra dentro anche quella tendenza alla malinconia e quel senso del bizzarro che sono così presenti nell'isola. Ma il tutto avviene con levità, con una tendenza molto spiccata verso il fiabesco e il gioco che si manifesta anche attraverso il sovrapporsi dei suoni, il passaggio dal minimalismo all'orchestrazione, dal suono vintage all'elettronica.
Pop, folk, psichedelia, lirismo trovano forma in 'canzoncine' -il termine è tutt'altro che spregiativo- all'apparenza fragili ed eteree, ma che hanno dentro di sé una grande forza comunicativa, in cui le melodie e il canto di Sultano irretiscono e si incollano alle nostre sinapsi. Cullandoci in un mondo di viaggi interiori e voli di fantasia popolato da creature misteriose parenti di quelle che popolano il paese delle meraviglie di Alice. Ci rimane lo spazio per citare una delle nove perle del disco, scegliamo Good Morning Imagination, anche per il commovente video in stop motion realizzato da Adriano Motta, che ne cattura lo spirito da fiaba notturna e sottilmente malinconica. Allora andiamo al Moonshine Park con la nostra orchestra immaginaria, un viaggio incantato di cui non vi pentirete.
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