Gamjee CROOKED
[Uscita: 25/05/2018]
Australia
Dalla prolifica Melbourne ancora un gruppo che si cimenta nella rilettura della psichedelia e del garage-rock in salsa lo-fi, il tutto condito da dosi massicce di fuzz. I Gamjee sono cinque ragazzi promettenti che già hanno agganciato il gotha del panorama locale (inseriti nelle classifiche della radio indipendente Triple J) e conquistato uno spazio a fianco di band più affermate. La band è relativamente giovane se si considera che prima di questo “Crooked” hanno pubblicato due solo due singoli tra ottobre 2017 e marzo 2018 che ritroviamo tra le sei tracce dell’EP: va da sé che la maturazione musicale sia tutta da definire anche se il terreno su cui costruire sembra già fertile, se si pensa alle svisate kraut-punk (Holy Microwave), ai potenti fuzz in odore di heavy-garage-rock (Monday In Bed, Crooked) o all’horror punk in chiave ultra lo-fi (William H. Vanderbilt’s Vampire). Quando si pensa che la band abbia già giocato tutte le sue carte Welcome The Seeds spiazza i numeri precedenti, piazzando una narcotica ballata con tanto di flauto, a metà tra Brian Jonestown Massacre e OCS, davvero pregevole.
La successiva The Word rimette in carreggiata i Gamjee sui binari univoci del fuzz, per un esito che prende tanto dai King Gizzard di “12 Bar Bruise” quanto da dalla Ty Segall Band di “Slaughterhouse”. Come Ty Segall, Oh Sees e King Gizzard i Gamjee tentano di fondere la cultura psichedelica e l’immaginario garage-punk con incursioni in territori horror, fantasy o demenziali. Nonostante uno stile un po’ calligrafico i Gamjee dimostrano di essere capaci di scrivere canzoni e melodie efficaci, aspettiamo una prova di maggior durata e maturità.
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