The American Dollar AWAKE IN THE CITY
[Uscita: 1/04/2012]
American Dollar è una band americana proveniente da New York, formata nel 2005 dal batterista John Emanuele e dal chitarrista Richard Cupolo. Il loro post-rock ambientale e cinematografico ha raggiunto forme eccellenti con l’album “A Memory Stream” del 2008, attraverso brani particolarmente suggestivi che hanno consentito alla band di costruire attorno a se una schiera corposa di fan. Con il successivo “Atlas” (2009) il duo newyorkese ha accentuato il carattere ambient della loro produzione, in cui i viaggi e i ricordi sono la fonte costante di ispirazione, che si esplica in proiezioni oniriche dalla grande forza evocativa. “Awake in the City” è il loro quinto album uscito a distanza di più di due anni dal precedente “Atlas”. Le sonorità ruotano sempre attorno agli stessi canoni, cioè attorno ad un cinematismo che rimanda ai viaggi reali e a quelli immaginari, agli itinerari percorsi intorno al mondo fisico e a quelli percorsi dentro i labirinti della memoria. Ne risulta un album che scorre via come se fosse un flusso di coscienza, senza discontinuità o eccessive divagazioni. Sullo sfondo c’è una città che non dorme mai, quella New York capace di suggerire sempre nuovi paesaggi e nuove atmosfere.
L’album inizia con l’ariosa Faces In The Haze per passare alla bellissima Heavy Eyes Ignite, che evoca la delicatezza ed il torpore di un risveglio mattutino. I successivi brani Ether Channels e First Day scorrono via leggeri mentre Steeltown si sviluppa su sonorità più compatte e corpose. L’album mostra tuttavia qualche momento di stanchezza sino alla bellissima As We Float, che è probabilmente il brano più ispirato di questo lavoro. A parte i ritmi più sostenuti di Urbana, “Awake in the City” scivola via con atmosfere sempre leggere e pacificate. Proprio a causa della grande aspettativa, rimaniamo un poco delusi da questo nuovo lavoro degli American Dollar che non è capace di riproporre la stessa intensità e la stessa forza evocativa degli album precedenti. “Awake in the City” resta comunque un bell’album, forse un po’ troppo fedele a quei canoni che gli American Dollar hanno dimostrato di sapere maneggiare con grande maestria.
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