Jessica Bailiff AT THE DOWN-TURNED JAGGED RIM OF THE SKY
[Uscita: 1/10/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI
Cantautrice proveniente dall’Ohio, Jessica Bailiff è approdata nel 1998 alla corte della Kranky, dopo che Alan Sparhawk, voce e chitarra dei Low, ne aveva suggerito l’ascolto. Dopo una pausa durata ben sei anni, la cantautrice americana si ripresenta al pubblico con “At The Down-Turned Jagged Rim Of The Sky”, sesto suo album in studio, caratterizzato da sonorità che oscillano tra sentimenti malinconici e melodie più gioiose. L’album prende avvio con la sognante Your Ghost is Not Enough (Be With Me) che ricorda per certi versi le sonorità psych-noise dei Belong, mentre rimaniamo completamente catturati da Take Me to the Sun (So Warm, So Ready), brano che ci seduce per il suo carattere gioioso ed accattivante.
I momenti di spensieratezza si chiudono qui, poiché da questo momento in poi con Sanguine (Please Say a Word) e con la successiva If You Say It (My Friend, My Love), l’album devia verso uno slowcore molto introverso e malinconico. In Violets & Roses (For a Black Romantic Heart) nostalgia e tristezza si intrecciano in un groviglio che è difficile dipanare. Non manca qualche momento di stanchezza come la spettrale This is Real (Soft & Feral) o la ninna nanna Goodnight (Hope for More). Slowly (Show Me) è un vero e proprio elogio appassionato della lentezza. La bella Firefly (We Could Be Free) chiude l’album con sonorità psichedeliche e sognanti, che tracciano le linee di una malinconia dolce e visionaria. “At The Down-Turned Jagged Rim Of The Sky” pur con qualche momento di stanchezza, ci consegna una Jessica Bailiff ancora capace di affascinarci e sedurci.
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