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21 Aprile 2012 ,

Hatcham Social ABOUT GIRLS

2012 - Fierce Panda Records/Goodfellas
[Uscita: 2/04/2012]

Hatcham Social ABOUT GIRLS Eccomi qua, alle prese con uno dei miei generi preferiti, il pop inglese. E questo è uno di quei dischi sui quali non ci possono essere dubbi: suona esattamente come ti aspetteresti suonasse un disco di questo genere, chitarroso, con un tocco punk, uno new wave, un po' di glam rock, qualche ballata e qualche pezzo più aggressivo. Ora, il fatto che questo album non suoni inaspettato, per chi gradisce il genere, è tutto sommato un pregio, ma, ovviamente, non è detto che qualsiasi roba esca e abbia caratteristiche di questo tipo sia un capolavoro. In questo caso, di capolavoro sarebbe esagerato parlare, tuttavia abbiamo a che fare con un buon disco, non una pietra miliare, perche quelle sono uscite qualche lustro addietro, però un lavoro molto interessante, che i nostri hanno voluto dedicare, dicono loro stessi, “alle ragazze che abbiamo amato, che ci hanno eccitato e che ci hanno mollato negli ultimi anni”.

 

 

Per arrivare al risultato che stiamo maneggiando, i fratelli Toby e Finn Kidd, rispettivamente chitarra e batteria, oltre che voci del gruppo, dopo il tour del buon album d'esordio “You Dig The Tunnel, I'll Hide The Soil”, hanno licenziato gli altri due membri del gruppo e hanno continuato da soli a lavorare su quello di cui stiamo parlando, quindi, pronti per la registrazione, hanno scelto i nuovi compagni d'avventura, Riley Difford al basso e David Claxton alla chitarra. Il processo ha richiesto tempi abbastanza lunghi, visto che l'uscita precedente risale al 2009, ma valeva la pena di aspettare, se questi sono i risultati. Se vogliamo essere pignoli, possiamo lamentarci di un certo calo della qualità delle composizioni man mano che ci si avvicina al termine del disco, che, tra l'altro, non è neanche lunghissimo.

 

Così è il caso di segnalare l'iniziale NY Girl, potente, i chitarroni e il tono della voce di Toby Finn che ricordano piacevolmente i Suede, Nicola Tells Me, una ballata in perfetto stile brit-pop, con un certo profumo di Lloyd Cole, poi Lois Lane, con una linea di basso irresistibile e un ritornello “killer”, uno dei pezzi migliori dell'album, seguita dalla contagiosa melodia di Like An Animal, un altro pezzo che potrebbe comparire sul bignami della musica pop, con la calibrata miscela di chitarre elettriche e acustiche. L'ombra dei Suede ricompare con Shut Your Mouth, un altro dei pezzi forti dell'album, assieme alla seguente Little Savage. Ancora citazioni positive per il “downtempo” di Invention Of Air, per I Look Like God When I Dance With You, sicuro hit nelle discoteche “indie” e per Escape From London, dal groove irresistibile e in cui la voce ricorda incredibilmente quella di Marc Almond. Dalla traccia n°10 in poi cominciano le dolenti note: magari i ragazzi avevano esaurito la fantasia, ma pare strana la decisione di concentrare tutto il peggio dell'album verso il suo termine. Bei tempi, quelli dei vinili da mezz'ora o poco più. Comunque, a scanso di equivoci, un bel disco. 

Luca Sanna

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