Esbjorn Svensson Trio 301
[Uscita: 30/03/2012]
Le nuove realtà della musica contemporanea albergano in questo disco influenzato dall’estetica concreta, dall'elettronica downtempo, dal neo jazz nordico, dai ritmi pan-etnici, dal jazz audace e progressista degli anni novanta, da rifrazioni post-rock di matrice americana (Tortoise, Ui), il tutto condensato in liquide esposizioni di origine jarrettiana: forse così si può comprendere meglio l'esposizione musicale di “301”, l’ultimo disco pubblicato in ordine di tempo del pianista modale Esbjorn Svensson. La sua prematura morte, avvenuta per un misterioso incidente subacqueo nel Giugno del 2008, ci ha privati di un artista eclettico e trasversale capace di creare con la sua musica nuovi geniali contesti nel jazz del terzo millennio.
In “301”, registrato nel Gennaio del 2007 a Sydney durante una pausa di un tour australiano, Svensson e il suo trio (Magnus Ostrom alla batteria e Dan Berglund al basso) esaltano una colta 'forma' musicale attraverso un suono denso e fugaci propensioni all'improvvisazione collettiva che prevalicano i confini della musica jazz. Sette composizioni per affermare ancora una volta l'ascesa della stella del jazz internazionale Esbjorn Svensson: l'apertura spettrale e brillante di Behind the Stars, le sommesse melodie cromatiche di The Left Lane che rievocano le atmosfere rarefatte dei libri di Paul Bowles, le vistose ascensioni neo jazz di Three Falling part 2 e The Childhood Dream che combinano un fantasioso mosaico di stili, con un linguaggio strumentale che richiama le nobili trame di Brad Meldhau. “301“ è lavoro elegante e seducente, colmo di melodie mistiche. La discografia di Esbjorn Svensson consta di ventidue dischi, incisi in quasi venti anni di attività segnati da atmosfere jazz all’avanguardia ricche di umori etnici. Il nuovo lavoro del pianista svedese è l'occasione per i neofiti di avvicinarsi ad un artista dal talento genuino, che ha sempre operato al di fuori di qualsiasi logica commerciale.
il ragazzo col tempo sicuramente si sarebbe fatto, ma cercare di imitare un mostro come jarrett era da ridicoli.