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31 Agosto 2014 , ,

Cinema Rock: “Jersey Boys” Clint Eastwood

2014 - Uscita in Italia 18 Giugno 2014 – Cast: Vincent Piazza, John Lioyd Young, Steve Schirripa, Christopher Walken. Durata: 134 min. - USA

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Non è certo una delle opere più riuscite di Clint Eastwood nei panni di regista, diciamolo subito, questo "Jersey Boys", ennesima prova dietro la macchina da presa del grande e poliedrico interpretre di film di culto della storia del cinema e altrettanto proficuo direttore di film indimenticabili come "I Ponti di Madison County", "Mystic River," "Million Dollar Baby", "Gran Torino". Manca qualcosa in questa nuova opera, una visione d'insieme, quel piglio deciso che prende per mano lo spettatore e lo proietta quasi a forza nella storia narrata sul grande schermo, senza possibilità di scampo. Il linguaggio filmico sembra un po' indeciso, tentennante, ma è pur vero che si tratta della prima incursione di Eastwood nel genere musical e che, nonostante tutto ciò, "Jersey Boys" è un film che si vede volentieri, scorre piacevolmente, senza annoiare, e soprattutto mostra al pubblico, rivelandone i retroscena, un pezzetto di storia del rock. Non fosse altro che per questo, perché riporta alla luce la vicenda di una band comunque importante degli anni ''60, il film merita di essere visto.

 

Jersey-Boys-480x330Difatti, i Four Seasons di Frankie Valli possono piacere o non piacere per il loro tipo di suono ancora molto legato agli anni '50, un misto di pop, rock e doo-woop, e per la voce in falsetto davvero particolare di Frankie Valli, ma rimangono uno dei gruppi più influenti dei primi anni '60. Sono stati al top delle classifiche nella prima metà del decennio, vendendo milioni di dischi e sfornando brani che sono ormai diventati dei classici che tutti conosciamo, come Sherry o Who Loves You. A ben vedere, poi, la storia dei Four Seasons è la storia di molte band, in qualsiasi epoca e in qualsiasi luogo esse nascano. Cominciano a suonare un po’ per caso e per togliersi dalla strada, continuano per la passione per la musica, nonostante le tante porte chiuse in faccia, gli ingaggi insufficienti, le mille difficoltà, finché non incontrano la persona giusta, che magari per amicizia ascolta un demo e decide di inciderlo, perché crede nella band o più probabilmente perché crede nelle possibilità di guadagno legate alla band.

 

jerseybands-jerseyboysPer i Four Seasons è andata proprio così. Il nucleo originale si forma nell’ambiente malfamato del New Jersey dal quale, come spiega Tommy De Vito, la voce narrante, agli spettatori del film, "c'erano tre modi per uscire dal quartiere: entravi nell'esercito e magari finivi ucciso; diventavi mafioso e magari finivi ammazzato… o diventavi famoso. Per noi, erano due su tre". Quattro amici accomunati dalla voglia di provare a uscire dal quartiere senza finire ammazzati, dalla fratellanza che un simile ambiente genera e che si rivelerà più importante di qualsiasi questione legata alla band, dalle origini italo-americane e dai legami con il boss mafioso locale, Gyp De Carlo, che li proteggerà in molte situazioni, forse proprio perché intravede per loro la possibilità di una vita diversa, grazie alla voce eccezionale del suo pupillo, Frankie. Ma la bella voce non basta per i musicistiFilm Review-Jersey Boys che si ritrovano inizialmente insieme con il nome di The Four Lovers. Ci vorrà l'incontro con un bravo compositore e paroliere come Bob Gaudio per aprire loro le porte del successo. Bob e Frankie  entreranno in società e saranno le colonne portanti della band negli anni a venire, anche quando Frankie intraprenderà la carriera solista, lasciando Bob dietro le quinte, e affidandosi a musicisti turnisti per continuare l'avventura da solo come Frankie Valli and the Four Seasons.

 

Decisione nata principalmente allo scopo di sanare un debito verso un boss contratto dal suo chitarrista e amico fraterno Tommy De Vito, vicenda in seguito alla quale il gruppo originario si scioglie. Il punto di svolta per la band agli esordi è il rifiuto che i Four Lovers jersey-boys-2-hpricevono in occasione di un'audizione in un sala da bowling, dopo il quale cambiano anche il nome in Four Seasons, prendendolo dall'insegna della sala da bowling stessa. Poi la lenta scalata verso il successo, tra alti e bassi, e il suo intrecciarsi con le vicende personali dei componenti del gruppo, spesso tragiche, come nel caso della morte per overdose della figlia di Valli. Il film si basa sul musical omonimo di Marshall Brickman, record di incassi negli Stati Uniti, e mantiene un'impostazione teatrale, tramite espedienti come quello dei protagonisti che parlano in macchina rivolti agli spettatori, proprio come se fossero sul palco di unjersey-boys-2-jersey-boys-is-the-film-worthy-as-a-hit-through-all-four-seasons teatro. Con questo metodo apprenderemo anche cosa ciascuno di loro ha fatto dopo aver abbandonato il gruppo quando li ritroviamo, con un fast-forward, nel 1990, riunitisi per la prima volta alla cerimonia per l'ingresso dei Four Seasons nella Rock and Roll Hall of Fame, momento che segna la fine del film ma non quella della storia della band, tutt'ora in attività.

Rossana Morriello

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