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23 Giugno 2013

In My June Blind Alley

Uscita: 10 settembre 2011 - Garage Records/Audioglobe

in my juneIn My June sono un trio nato in Veneto nel 2010 e formato da Paolo (voce e chitarra, autore dei testi), Laura (violoncello e piano) e Ricky (chitarre, ukulele e voce). Provenienti da esperienze musicali totalmente diverse, come noise e classica, i tre scelgono un percorso acustico sulla scia di artisti malinconici come Nick Drake, Elliott Smith e Will Oldham. Come la formazione fa intuire la loro musica è prettamente acustica e la ballata la forma dominante. I duetti chitarra /violoncello supportano le parti vocali. La musica ha un'atmosfera medioevale, ed oltre ai nomi citati dal gruppo è spontaneo l'accostamento ai Current 93, anche per il modo di cantare con timbri piuttosto aspri e non accomodanti. Quando però la voce si porta su tonalità troppo scorticate, mi sembra meno convincente. Un brano come Damned, per esempio, o ancora di più la title track, che creano atmosfere arcane evitando il dolciastro che può avere la musica di ispirazione folk, sono molto vicini al mondo delle band inglesi più misteriose. Lo stile prevalente è quello della ballata, tempi lenti e chitarre, col violoncello che contrappunta sullo sfondo. Le chitarre duettano, alternando accordi pieni, arpeggi e giri di solista. I brani procedono su questa falsariga creando un buon pathos e senza mai annoiare. Anche i testi sono oscuri, ricchi di immagini decadenti, e trattano del male di vivere, della difficoltà nel fare scelte e del retaggio familiare che ci portiamo appresso (Family tree).  Una proposta interessante, eccentrica rispetto alla maggioranza delle produzioni indipendenti italiane, che spesso si schiacciano troppo su alcuni modelli, come la fusione ska/ritmi balcanici. Alcune canzoni però, come Thirty, sono troppo corte, rimangono allo stato di abbozzo. In ogni caso un buon lavoro di debutto da parte di una band da seguire.

 

Alfredo Sgarlato

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