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7 Giugno 2015 ,

The Stash Raiders! APOCALYPTIPOP

2015 - Hopeful Monsters Records

The Stash Raiders! APOCALYPTIPOPAllacciate le cinture di sicurezza e partite per il rutilante e scintillante universo musicale dell'astronave intergalattica degli Stash Raiders!, il gioco si chiama “Apocalyptipop” e proprio l'apocalisse del pop è quello che dovete prepararvi ad ascoltare, una serie di montagne russe che rompono gli schemi e sorpassano i generi e li frullano direttamente nelle vostre orecchie. Il disegno di copertina, una piramide nella giungla sullo sfondo e cinque uomini e una donna che si inseguono, ben ci indirizza verso l'immaginario evocato dalla musica fra fantasy, avventura, esotismo e mistero. Ma vediamo chi c'è alla guida dell'astronave, vengono da Catania, città che nella musica indie ha svolto un ruolo non secondario e ciascuno dei musicisti proviene da precedenti esperienze in varie band, dai Bidiel ai Raindogs ai Three Second Kiss, essi sono: Sacha Tilotta, voce e tastiere, Luca De Iorio, chitarra, Davide Toscano, basso, Luca Caruso, batteria, Davide Iannitti, sax, violino, chitarra, voce, sitar, Francesca Giunta, voce e clarinetto. Il disco, registrato su nastro a 16 tracce e mixato in analogico, esce per la neonata etichetta Hopeful Records anch'essa della città etnea.

 

La musica del gruppo spiazza continuamente l'ascoltatore dirottandolo continuamente verso strade impreviste e imprevedibili, in un caleidoscopio sonoro vario e vulcanico, così l'iniziale Kirmet è un pop sbilenco che ti prende subito nel ritmo funk e nel gioco delle due voci maschile e femminile, ha lo steso effetto accattivante di It's Not So Beautiful della Beta Band; ma dalla leggerezza di Kermit si passa alla gravità di The Mammoth Song con un riff di stampo hard rock che finisce strozzato fra rumori e divagazioni lisergiche, mentre Cairo divaga ancora sul pop e fiati e tastiera donano un tocco esotico. L'intreccio si infittisce con He's a Fisherman, He's a Chef, la giungla musicale ci irretisce con una ritmica tribale, una chitarra lisergica e il battere ossessivo di un campanaccio. In Talisman la voce di Sacha Tilotta si fa profetica e inquietante e i ritmi dettati dal sax accelerano verso l'ignoto proiettandoci verso i ritmi funk e distesi, no wave di Me, You and Everybody Knows e al rock psichedelico di Business Call, voce acida e un intrecciarsi vorticoso di chitarra e tastiere. Sono le sonorità orientaleggianti e sinuose e un canto ipnotico a introdurre gli 8 minuti di Without Time and Space, sitar, violino, i disegni spaziali della chitarra intridono di mistica psichedelia il brano, viaggio verso lo spazio interiore e misterioso officiato dai sei viandanti del suono. E il viaggio non si può non concludere con il sabba lisergico e orgiastico di Fish Porn. Ripensandoci forse è meglio slacciarsi le cinture e affrontare il viaggio correndo il rischio di lasciarsi travolgere dal pop apocalittico degli Stash Raiders.

 

Ignazio Gulotta

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