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29 Novembre 2013 ,

Nick Cave and the Bad Seeds 28 Novembre 2013, Milano, Alcatraz


cave Era un successo annunciato dal sold-out che si era registrato da tempo, doveva essere una serata di grande intensità ed emozione e così è stato. Certo, detta così sembra facile, ma la seconda delle tre date Italiane di Nick Cave accompagnato dai fedeli Bad Seeds non è stata solo questo. Ma andiamo con ordine,  l’Alcatraz di Milano è ancora mezzo vuoto quando alle 20 inizia a suonare Shilpa Ray, cantante americana che si presenta solitaria sul palco accompagnata solamente dal suo harmonium e si cimenta in una performance di una trentina di minuti all’insegna di un Blues punk lamentoso che la può accostare a certa Patty Smith meno incisiva o ad uno stesso Nick Cave molto più statico, non male, ma passata abbastanza inosservata, complice anche l’orario. L’Alcatraz non è neanche ancora tutto pieno che alle 21 Nick e soci salgono sul palco, formazione a sette in cui spicca su tutti l’ormai fido collaboratore Warren Ellis. L’inizio è subito al fulmicotone con un tris che vede We no who U R, Jubileed Street e una deragliante Tupelo. Già dopo il primo pezzo Nick si dimostra in forma, saluta in italiano i fotografi ufficiali con un “bye-bye photograpers…arrivederci” ed inizia a penzolare sul pubblico delle prime file. Durante lo show il nostro non risparmia poi momenti esilaranti come quando prende dal pubblico una maglietta raffigurante il volto di Ellis per mostrargliela e tenersela come ricordo, o quando durante Higgs Boson Blues (una canzone sul bosone di Higgs ci mancava) se la prende con Miley Cyrus.

 

nick caveE’ indubbiamente un grande crooner Nick Cave,  uno che ammalia il pubblico solamente con lo sguardo, con pochi lenti movimenti delle braccia, capace di movenze confidenziali un momento e di scatenarsi saltando qua e là un attimo dopo, il tutto mostrando la spavalderia e sicurezza di chi di palchi in questi anni, ne ha visti parecchi. Ma anche il resto del gruppo fa la sua parte, tutti rigorosamente in completo nero di ordinanza con un fondale teatrale, il tutto ad immergerci ancora di più in una atmosfera quasi sacrale nella sua spoglia semplicità. Il suono è compatto e le linee di basso di Martin Casey scavano nel profondo dell’anima mentre le percussioni di Thomas Wydler in coppia con la batteria di Jim Scavunos danno periodicamente quelle scosse che fanno sobbalzare dal tuo momento sacrale. nickcaveCertamente l’arma in più di questi Bad Seeds è proprio Warren Ellis, mai fuori posto ma capace di infiammare con il suo violino piuttosto che non il flauto o la affilatissima chitarra. Non mancano le hits come The weeping song e The mercy seat e momenti con Nick al piano come in God i s in our house. Il set termina con Push the sky away,  ma dopo qualche minuto i nostri rientrano per gli encore di rito, We real cool, Deanna, una fantastica Do you love me e una finale Give us a kiss per un totale di due ore di concerto. Nick ci saluta e ci ringrazia, ma è tutto il pubblico, eterogeneamente accorso in massa per l’evento, a ringraziare lui, un uomo che arriva a cinquantasei anni vissuti sempre sul filo ma è ancora lì, inossidabilmente uguale a se stesso, animalesco, seducente e carismatico, e  non può non ricevere la giusta ovazione. Insomma, se ve lo siete perso, l’occasione per sentirlo live arriva con il nuovo “Live from KCRW”, però vi avvisiamo, sarà come vedere un documentario di viaggi alla televisione, potrete avere solo un’idea di cosa vi aspetta, ma viverlo davvero è tutta un’altra storia.

 

 

Ubaldo Tarantino
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