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30 Maggio 2012

Maurizio Pupi Bracali I SOGNI CHE NON SI RICORDANO

2012 - Ennepilibri

bracali i sogni che non si ricordanoLa figura dell’ispettore Calcagno si distingue dai numerosi altri poliziotti che popolano i noir del bel paese per i suoi modi pacati, la serenità e tranquillità del suo vivere nella provincia in cui è nato, che ama profondamente e in cui ogni angolo è testimone dei suoi anni passati. Una Ceres ghiacciata e una sigaretta sono sufficienti a infondergli benessere, vive serenamente il suo essere single e l’unico cruccio è quello di non ricordarsi mai i sogni che hanno popolato i suoi sonni.. Anche il lavoro scorre via tra indagini di routine e bonari scherzi camerateschi con i colleghi. Ma se sollecitato da crimini che mettono alla prova la sua intelligenza e il suo istinto allora Calcagno non molla la presa e non si fa scrupolo di mettere da parte il regolamento e le norme di condotta. E’ quello cha accade in questa sua sesta avventura, quando nel corso di una rapina viene ucciso il rappresentante di commercio Giovanni Merano: a prima vista e per gli altri poliziotti si tratta della vittima di una rapina andata a male, ma quando viene ritrovato nel computer del morto un racconto che descrive dettagliatamente un omicidio avvenuto in Egitto con lo stesso modello di pistola, un dubbio si insinua nella mente di Calcagno.

 

Il tarlo continua a roderlo e Calcagno proseguirà per conto suo una non canonica indagine, poco rispettosa delle regole e nella quale un ruolo importante avranno alcune canzoni dei Genesis, di cui Calcagno è grande appassionato, che gli suggeriranno decisive intuizioni investigative.

 

'Io lo so per caso, a causa di una canzone dei Genesis che mi sono ricordato e che conosco molto bene. Lo sai no che ho tutti i dischi dei Genesis, che mi piacciono un casino…e c’è questa canzone che cita questo Tiresia, che passò metà della sua vita come uomo e l’altra metà come donna, trovando nella seconda fase un appagamento e una soddisfazione che nella prima…' 

 

pupi bracaliCon calma e spregiudicatezza l’ispettore Calcagno arriverà così, anche grazie all’aiuto involontario della canzone The Cinema Show, a scoprire come dietro la tranquillità del ponente ligure si possano ancora celare segreti, vergogne, meschinità e intolleranza.

 

Valore aggiunto di questo libro è la capacità di Pupi Bracali di portarci dentro i luoghi e l’atmosfera di quella zona del ponente ligure, fra Albenga e Ceriale, dove è ambientato il racconto. Insieme a Calcagno ci troviamo a passeggiare per i tortuosi carrugi, incontriamo i personaggi che li popolano, gustiamo la soffice focaccia, sentiamo gli odori delle erbe aromatiche o ammiriamo l’azzurro del mare e del cielo e il disegno frastagliato della costa. Ma non c’è rischio di calligrafismo o di macchietta folkloristica, dalle pagine trasuda la profonda conoscenza e soprattutto l’amore dell’autore per la sua terra che attraverso le parole prende vita e assurge a ruolo di protagonista, carica di storia e di storie, di emozioni e ricordi. La scrittura è limpida, scorrevole, essenziale e segue con andamento riposato le lunghe e pazienti indagini, i luoghi, che siano bar, botteghe artigianali, sedi di partiti, coste scogliose o entroterra arso dal sole, hanno un ruolo fondamentale nel proiettarci all’interno dell’azione; così i diversi personaggi che Calcagno incontra, non sempre funzionali al disvelamento del caso, danno però senso, vivacità e piacevolezza alla raffigurazione dell’ambiente e rendono ricco e seducente il racconto.

 

 

Ignazio Gulotta

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