Migliora leggibilitàStampa
9 Febbraio 2015 , ,

Siskiyou NERVOUS

2015 - Constellation Records
[Uscita: 30/01/2015]

Canada

 

Siskyou - NervousDoveva essere un gioco, un episodio estemporaneo al solo scopo di mettere in musica il materiale prodotto da Colin Huebert durante la sua esperienza come agricoltore in una fattoria biologica nei pressi di Vancouver, nella British Columbia canadese. In effetti, per il lavoro di fattore lui aveva abbandonato un altro gruppo, i Great Lake Swimmers, ed il primo LP omonimo doveva rimanere anche l’ultimo. Poi l’inaspettato successo oltreoceano per Siskiyou - Huebert alla voce, Erik Arnesen alla chitarra e membri dell’ampissimo filone folk sfornato negli ultimi 20 anni tra validi solisti e band, dal Canada -, un secondo album quasi immediato e una lunga pausa riflessiva, prima del terzo e per definizione lavoro della maturità. Ed eccolo qui “Nervous”: i mezzi a disposizione sono meno improvvisati rispetto al passato, ed è maggiore la presenza di musicisti. L’abbandono dell’approccio folk lo-fi del primo ed in parte del secondo disco, riferibile ai Red House Painters, sembra una logica conseguenza. Sparisce la sega da falegname suonata in stile “Delicatessen” (film) o Black Heart Procession e si concretizza la ricerca di una maggiore orchestralità, come a costituire un più elettrico ensemble di ciò che furono i Lullaby For The Working Class di Blanket Warm. Il risultato è un suono maggiormente strutturato, che si pone a metà strada tra il folk-pop dei primi Arcade Fire e il folk-rock degli Okkervil River. 

 

Non crei quindi eccessivo disorientamento l’intro di Deserter, ovvero un coro di voci bianche in stile gothic: il pezzo è uno dei più riusciti del CD e si tramuta subito nella sintesi di cui sopra, seguito a ruota dall’esaltante neo-folk in tinte pop Bank Accounts And Dollar Bills, dando vita così ad un inizio molto promettente. Quel che segue appare fin dai primi ascolti fiacco, costruito a volte in maniera cervellotica tanto da risultare artefatto come Siskyou(Wasted Genius), inutilmente prolisso come (Violent Motion Pictures) o semplice riempitivo (Falling Down the Stairs). Per non parlare del tentativo di creare una loro Rebellion (Lies) attingendo a piene mani dai compaesani Arcade Fire (Imbecile Thoughts). Non mancano però momenti interessanti come lo slow-core  Jesus in the 70s con finale fragoroso e riferibile agli Slint di Washer (anche se non siamo assolutamente su quei livelli), il carillon natalizio della title track, che sembra un pezzo dei Lullaby For The Working Class, il folk-pop barocco alla Fleet Foxes di Oval Window. Su tutte si erge Babylonian Proclivities, dove la voce accorata di Huebert si accorda alla perfezione col tono struggente della musica, fatta di archi melodiosi e fiati. Siskiyou, in sintesi, devono ancora assestare il colpo decisivo per scavarsi una nicchia tra i grandi del genere, anche solo connazionali.  

Voto: 6.5/10
Davide De Marzi

Audio

Video

Inizio pagina