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27 Maggio 2021 ,

HUMANBEING Humanbeing

2021 - RareNoise Records / Goodfellas
[Uscita: 28/05/2021]

Dietro al progetto HUMANBEING si nasconde (neanche troppo, invero) il noto musicista e compositore Rossano Baldini, pianista, tastierista in genere e già autore di musiche per cinema e televisione nonché partecipe da tempo a collaborazioni prestigiose (Gianluca Petrella, Michele Rabbia, Pierpaolo Ranieri e il Premio Oscar Nicola Piovani). In questo album, omonimo del suo nom de plume, Baldini si propone invece tutto in solitaria a parte il delicato apporto di Carmine Iuvone al violoncello in Heart, il bellissimo brano conclusivo del disco. L’autore si muove, infatti tra pianoforti, chitarre, congegni elettronici vari, dando voce anche al bercandeon, sorta di fisarmonica con due tastiere diatoniche, strumento innovativo di recente invenzione del quale Baldini è il principale ambasciatore nel mondo. Trattasi di album-concept legato all’essere umano come si evince sia dal titolo dell’opera che da quelli dei sei brani presenti, divisi in due brevi suites di tre brani ciascuna, e tutti di una sola parola con riferimento a varie parti del corpo. Trattasi altresì fondamentalmente di musica ambient in prevalenza delicata ed eterea, di ottima fattura e oltremodo piacevole all’ascolto. Ecco quindi che in Flesh, che apre l’album, piccoli onirici tocchi di piano si muovono sospesi su un delicato tappeto elettronico così come accade nella perla più luminosa della breve collana, Skin, dove note di pianoforte cadono lente e staccate come gocce di pioggia sul suolo vaporoso di un’elettronica appena accennata. Pur mantenendo di base questa valida cifra stilistica vi sono comunque timide e modeste variazioni (cit.), per esempio in Lungs dove un reiterato canone minimalista ci catapulta in lontane rimembranze Rileyane e/o addirittura quelle dei Soft Machine del terzo album, o Blood dove invece avvolgenti ed evocative pulsazioni rimandano ai Tangerine Dream di “Phaedra”(1974). Non è così invece nella più ritmata e pesante Liver che poco si affratella con il resto dell’album prevalentemente più siderale e rarefatto muovendosi invece tra trame più articolate e oscure, mentre della violoncellata Heart abbiamo già detto. Operina breve (28 minuti) che suffraga il primo comandamento del dio ambient favorendo sia l’ascolto in piacevole sottofondo (magari suonandolo in reiterato loop) che quello più approfondito e attento (magari in cuffia) per coglierne tutte le suadenti ed evocative sfumature.

Voto: 7/10
Maurizio Pupi Bracali

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