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4 Novembre 2012 ,

Dulcamara UOMO CON CANE

2012 - Sounday/Venus/Pitbellula
[Uscita: 31/10/2012]

Dulcamara UOMO CON CANE 2012 – Sounday/Venus  Terzo disco per Dulcamara, nome d’arte del musicista   faentino   Mattia Zani, un passato da rapper che evidentemente si manifesta nel prevalere dell’attenzione verso i testi e le rime, a volte invero un po’ forzate, e che ormai si dedica ad una produzione tipicamente cantautorale. E’ lui stesso a spiegare la sua mutazione nelle note che accompagnano il disco: «fino a qualche anno fa ascoltavo solo hip hop e non suonavo nemmeno, usavo solo un campionatore. Ora ascolto sempre più classici folk/country e sempre meno generi chiusi in se stessi, forse più in generale ascolto sempre meno. Sono arrivato alla convinzione che non sia vero che ascoltare tanta musica faccia così bene a chi deve comporla .A volte mesi di silenzio portano ad una certa originalità» . Ad accompagnare Zani, qui alla voce, al synth e al piano, fra gli altri Nicola Voltandoli alla batteria, Marco Manzoni al basso e Thomas Festa alla chitarra.

 

 

Insomma malgrado la crisi che sta investendo il nostro paese, per non parlare della crisi del mercato musicale, la produzione di cantautori non conosce flessione, tutti a candidarsi cantori di questa epoca triste e sciagurata, ma certo è che se non si ha una forte personalità diventa arduo farsi spazio fra le innumerevoli proposte del mercato. Su questa scia si inserisce Dulcamara, 13 canzoni, francamente  un po’ troppe, per raccontarci storie di viaggi, ritorni, lontananze, amori perduti e ritrovati dominate dalla nostalgia per il passato, l’impotenza per il tempo che trascorre inesorabilmente e l’incomprensione verso la strada che sta percorrendo la nostra epoca. Ed appunto Epoca si intitola il primo brano dell’album, riflessione amara sulla mediocrità del presente, «è l’epoca dove nessuno sa quel che accadrà» e nostalgica per il passato «rivoglio in tasca 15.000 lire, la cabina rossa della SIP, ascoltare dischi e musicassette di trentasette anni fa», canzone che è una sorta di manifesto dell’intero album.

 

 

Gli arrangiamenti di Dulcamara risentono di influenze country western, Trinidad, Parlarti piano, echi morriconiani, in Nonsodove un’azzeccata citazione del tema di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, sonorità folk. Se dovessimo cercare un richiamo fra i cantautori italiani propenderei per Gianfranco Manfredi, insuperabile cantore degli anni settanta, per una certa tenerezza nel cantare e l’ironia che trapela tra le righe. Ma certo il paragone che il comunicato stampa fa con Belle and Sebastian e Eels, mi sembra francamente fuorviante.

Ignazio Gulotta

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