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21 Aprile 2014 ,

Antonella Ruggiero L’IMPOSSIBILE E’ CERTO

2014 - Libera Music
[Uscita: 04/03/2014]

'L'impossibilè certo'.# Consigliato da Distorsioni

 

A dieci anni dal suo ultimo album di inediti, Antonella Ruggiero torna con un nuovo lavoro che riconferma la sua vocazione ad una costante ed assidua ricerca sperimentale. Una ricerca che riesce a tenere in perfetto equilibrio passato e presente, tradizione ed esplorazione di linguaggi nuovi .I testi portano, accanto alla firma della stessa Ruggiero, le firme di autori come Alessandro Orlando Graziano, Michela Murgia, Erri De Luca, Simone Lenzi, Eraldo Affinati, Marco Travaglio. La produzione, anche questa volta, è affidata al suo compagno di vita Roberto Colombo.   “L'impossibile è certo” è un album moderno che, al contempo, trasuda di quel sapore antico, di quel gusto fine che, trascendendo le mode, sa di eternità, di fascino senza tempo. Un'eternità che si riflette negli accenti lirici di una voce sublime ed unica, nelle parole che evocano nostalgicamente le bellezze di un passato da recuperare (Mille Marie ad un balcone), di richiami di tango (Quando balliamo), di cifre d'infinito (Da lontano). L'altro lato della medaglia è - come già accennato - dato da quel dinamismo di una ricerca proiettata nella dimensione della contemporaneità. Questo secondo aspetto si palesa già nella traccia iniziale, la bellissima e suggestivaDelfini sulla scia (scritta da I. Ferrario e M. Grilli): un sound elettronico di partenza che, essendo accompagnato dagli slanci di una vocalità capace di volare, suggerisce bene l’idea di una «alba da conquistare per non morire mai».

 

antonella ruggieroSi procede con Cercare la vita, dove il gusto melodico - sintetizzato dall’elegante fisarmonica di Renzo Ruggieri - si sposa con l'essenzialità di parole che scavano nell'anima, nel desiderio di fuga e di ritorno, di speranza e libertà, di ricerca della vita. Le tastiere e le sonorità elettroniche entrano nuovamente in gioco in Tra le briciole: si assiste al racconto nudo di una quotidianità sospesa tra l’assestamento nella routine e l’attesa di quel qualcosa di nuovo che, pur essendo nascosto dietro l'angolo, non è per questo meno presente. Anzi, il presente - come ben emerge nel brano Ora e per sempre - è l'orizzonte temporale da cogliere, abitare, vivere pienamente: «Di vita ce n'è una sola, l'eterno è seta e viltà tra le mani». Da segnalare, poi, i tocchi di semplicità poetica che caratterizzano le atmosfere ariose, leggere, sognanti di brani come L'impossibile è certo, Amo te, amo la tua diversità, Il palpito di questa felicità. Tale poeticità raggiunge tonalità assai intense nella sublime Isola - scritta in collaborazione con Michela Murgia -  dove vicinanza e distanza, lontananza e appartenenza costituiscono le coordinate di un unico sentimento: «Fosse misura di te questa distanza io non la colmerei».

 

Un altro momento meritevole di attenzione è dato dalla superlativa Due spie, il suono elettronico delle tastiere fuso splendidamente con la magia della sezione di archi  e violini. Un altro sguardo sul presente emerge in Italia, una parola aperta, un brano il cui testo vanta la firma di un autore come Erri De Luca. Questo pezzo suona come un invito a smuovere la situazione di immobilismo che pare attanagliare, soffocare l'intera Italia: «Nessuno potrà stendere filo spinato in mare, chiuderla in una Svizzera del sud. Noi siamo Italia, una parola aperta». L'album si chiude con la delicatissima e cullante Ninnaantonella-ruggiero nanna per Yanuska: si tratta di una ninna nanna russa eseguita con l’accompagnamento del gruppo La Banda di Piazza Caricamento.  Questo album è, in sintesi, un’esortazione a praticare la positività, a non perdere di vista  quell'impossibile che tendiamo a percepire  nei termini di una negazione assoluta. Quest’opera musicale guarda al presente e al futuro senza smarrire il passato da cui proviene. Ed è proprio tenendo insieme questi tre riferimenti temporali che il cammino di evoluzione artistica assume un senso vasto e ricco, nel quale la complessità non scade in artificio ridondante e la semplicità non sfocia nella banalità. Questo aspetto, nel caso dell'artista in questione,  si traduce nello spessore di un iter musicale autentico, di un desiderio di futuro e di inesauribile innovazione che è, al contempo, fedeltà al proprio sé, a ciò che si è stati. Una fedeltà che non è mai una replica di quanto già fatto e realizzato.  

Voto: 8/10
Vincenzo Cozzolino

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