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11 Marzo 2016

Carol Todd Haynes

2016 - Stati Uniti

Sceneggiatura: Phyllis Nagy, dal romanzo di Patricia Highsmith  Fotografia: Edward Lachman  Montaggio: Alfonso Gonçalves  Musiche: Carter Burwell  Interpreti: Cate Blanchett, Rooney Mara, Sarah Paulson, Cory Michael Smith, Kyle Chandler   Produzione: Usa, Gran Bretagna, Francia 2015  Durata: 118' Uscita italiana: 5 gennaio 2016.

 

 

2 Carol locandinaTodd Haynes dopo aver realizzato “I'm not here (2010), uno stupefacente ed innovativo biopic su Bob Dylan, con il suo nuovo film, “Carol”, torna alle ambientazioni storiche (gli anni cinquanta del '900) e alle tematiche del precedente “Lontano dal paradiso (in quel caso c'era una moglie, interpretata da Julienne Moore, divisa tra un marito gay e il perbenismo razzista che ne ostacolava l'amicizia con un giardiniere nero).

Siamo a New York nel 1952, al centro della storia vi è Carol (Cate Blanchett): le sue relazioni affettive con le donne e il tormentato rapporto con il marito, il quale le intenta una causa per impedirle di ottenere la custodia della figlia, con l'accusa di indegnità morale.

 

Gli eventi precipitano inesorabilmente in conseguenza del fortissimo legame -e conseguente “fuga” in automobile delle due donne- che si instaura tra Carol e Therese (Rooney Mara), una commessa aspirante fotografa che scopre, grazie alla nuova amica, carol 5la sua vera identità sessuale, raggiungendo una felicità mai minimamente immaginata col noioso fidanzato. Durante il loro girovagare in macchina per gli hotel Carol e Therese fanno pensare a delle Thelma & Louise ante litteram e lesbiche, anch'esse in fuga dalle convenzioni sociali.

Ma anziché portate all'autodistruzione, come le “toste” interpretate da Geena Davis e Susan Sarandon, che quasi assorbivano il maschilismo così tanto giustamente detestato,  loro “scappano” perchè vogliono solo vivere il loro amore con dignità fino in fondo.

 

Haynes, coadiuvato dall'impeccabile sceneggiatura di Phyllis Nagy e dalla splendida fotografia di Edward Lachman (entrambi candidati all'Oscar), descrive superbamente il nascere lento ma impetuoso della passione tra le due donne: le mani che si sfiorano carol 9impercettibilmente durante i primi incontri, le carezze sulle spalle; i primi pomeriggi trascorsi insieme davanti al camino nella lussuosa dimora di Carol. Le straordinarie inquadrature delle due protagoniste in automobile (sia con la macchina da presa da dentro verso la strada, con i vetri bagnati dalla pioggia, sia dalla strada verso la macchina di Carol), l'intimità mostrata ma mai invadente dei corpi.

 

Ed ancora: le vetrine dei locali, i marciapiedi “natalizi” di New York nel 1952, un nuovo disco della grande Billie Holiday  (che fa da splendida cornice sonora ad alcune scene) carol 8come regalo. Raramente un film adattato in un determinato periodo storico è stato rappresentato con una così calzante precisione (che non significa perfezionismo a tutti i costi) tale da far entrare lo spettatore in simbiosi con la realtà dell'epoca. Il regista ha affermato di avere una particolare predilizione ad “indagare la società americana” dagli anni '30 ai '70 (quindi l'intera filmografia di Haynes), ed in particolar modo gli anni '50, in quanto essi rappresentano “un punto di svolta fondamentale nella storia degli Stati Uniti”. 

 

maxresdefaultQuella di Todd Haynes (ormai consacrato come uno dei più interessanti ed innovativi autori americani) è una regia sofisticata, apparentemente fredda e formale, ma in realtà calda e densa di pathos emotivo, fisico e visivo: il calore emanato dalla passione tra Carol e Therese viene sottolineato dal “colore” (spesso rosso acceso) di un film rivelato dalle immagini e supportato dalle superlative interpretazioni di Cate Blanchett e Rooney Mara (entrambe candidate all'Oscar rispettivamente come Miglior attrice protagonista e Miglior todd-haynes1attrice non protagonista).

La bellezza assoluta dell'opera ultima di Todd Haynes (nella foto a destra) è degnamente completata e sublimata dalla colonna sonora ipnotica e sinuosa di Carter Burwell (ennesima candidatura all'Oscar 2016) le cui note divine accompagnano lo spettatore ben oltre l'uscita dalla sala, fino a casa, fino a letto...

Gaetano Ricci

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