Ralph Kidson GIANT CLAM – THE COMIX READER
Sei anni fa in una fumetteria londinese entrai in possesso di uno spassono volumetto autoprodotto chiamato Giant Clam. "La vongola gigante" in questo caso è un'ostrica che ha partorito perle di rara bellezza, ed il suo autore Ralph Kidson, per me è stata una vera e propria rivelazione. I cartoons di Kidson sono carichi di humour ed irriverenti in modo squisitamente anglossassone, il suo tratto essenziale ed espressivo sfocia in una narrazione cinematografica al limite dello storyboard. I personaggi delle strip (geniale la "strana coppia" Envelope & Stick) sono esseri fantastici che abitano un mondo assurdo, ma questa assurdità si rivela una perfetta rappresentazione del mondo contemporaneo, ed ancora la realtà e la quotidianeità sono al centro delle gags di Kidson.
Sono le situazioni più ordinarie che mettono a nudo l'uomo in quanto entità ridicola, tutta la sfera dei comportamenti umani si riduce ad un gap di senso che le strisce di Kidson portano alla luce, fanno emergere, con una rara dose di lucidità ed inventiva. Giant Clam fu stampato dal 2006 ed uscì in 3 volumetti in formato A6, l'avventura di Kidson è poi proseguita con The Comix Reader, un magazine di soli fumetti che contiene il meglio dell'underground inglese. Il Comix Reader mantiene il formato cartaceo "broadsheet" ovvero a foglio largo (non tutti sanno che questo formato fu proprio inventato per le strisce a fumetti) e ciò dona al magazine un aura retrò che si sposa perfettamente con la "purezza fumettistica" a cui questo giornale fa riferimento, solo cartoon, niente articoli, pubblicità o altro.
Questo magazine è il diretto discendente di pubblicazioni come Punch, ma la satira in questo caso ha subito una sostanziale evoluzione, il linguaggio stesso del fumetto si è contaminato con la letteratura ed il cinema, creando un vero e proprio genere che è quello che tutti intendono per "graphic novel", l'ottava arte. Molti sono gli autori interessanti contenuti fra le pagine del Comix Reader, fra questi è doveroso citare: Richard Cowdry, Tobias Tak (Hotwire Comics), Gareth Brookes (vincitore del 2012 Myriad Press Graphic Novel Competition), Ellen Lindner (America’s Best Comics), and Paul O’Connell (Dazed and Confused, The Guardian), Julia Homersham, Elliot Baggott, Ralph Kidson ed altri ancora. In Italia è quasi impossibile trovare pubblicazioni che abbiano la freschezza e l'originalità dei cugini inglesi (i fumettisti, qualsiasi cosa facciano, sono tutti parenti, bisogna ammetterlo) e questo rende The Comix Reader una lettura piacevole e divertente.
Quella che segue è l'intervista a Ralph Kidson che ho redatto personalmente qualche giorno fa: è stata una vera fortuna che dal 2006 il fumettista inglese non abbia cambiato l'indirizzo email, altrimenti rintracciarlo non sarebbe stato facile. Le sue essenziali riposte barcollano tra toni sarcastici e surreali, o forse sarebbe meglio dire demenziali, giudicate voi!
Intervista a Ralph Kidson
Nick Zurlo (DISTORSIONI) - Ciao Ralph, ci puoi dare qualche informazione sulle tue origini?
Ralph - Certo. Sono stato abbandonato da piccolo ed allevato dai tassì nel Sussex Weald. Ho imparato a scavare nelle arnie dei calabroni per estrarne il miele in modo da sfamare i cuccioli della mia famiglia.
Come sei diventato un fumettista?
Una copia di Marvel Team Up con Spiderman e Howard the Duck è capitata nella mia tana, un caldo giorno di giugno del 1978. Sono stato subito affascinato e ispirato.
Quale fumettista ti ha ispirato di più?
Charles Schultz ... un genio!
Da dove tiri fuori le idee per i tuoi cartoons?
Fumo una bustina di metanfetamine e corro per un campo nudo fino a quando non cado stremato. Ciò mi provoca strane immagini mentali.
Com'è nato Giant Clam?
Un enorme vongola luminescente mi apparve mentre stavo lavorando al Kentuchy Fried Chicken, ordinandomi di masturbarmi nell'insalata di cavolo e di iniziare a fare fumetti.
Pensi che internet sia una benedizione o una piaga per i fumetti indipendenti?
Internet va bene per stare in contatto con europei piacevoli come te, ma è triste pensare quanta poca gente abbia voglia di fare fumetti "da-tenere-in-mano" in questi giorni.
Riesci a mantenerti economicamente con il fumetto?
Non ancora, sono passati 20 anni e ci sto ancora provando.
Puoi dirci qualcosa riguardo ai tuoi progetti futuri?
Continuare a fare fumetti fino a quando crollerò, fra 50.000 anni, a Ganymede, nella mia cyber-tuta di Titanio.
Ah, il mio pittore preferito comunque è italiano: il grande Giorgio Morandi da Bologna.
Se volete saperne di più date un'occhiata a The Comix Reader