Boicottare Israele: il sì di Thurston Moore, il no di Veloso e Gil 2015,
La campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestiment, Sanzioni) per il boicottaggio di Israele sta diventando sempre più massiccia, soprattutto nel mondo anglosassone e nel Nord Europa, coinvolgendo Università, Istituti di ricerca, Compagnie industriali e commerciali, e, ovviamente il mondo dello spettacolo. Thurston Moore ha confermato il suo supporto al boicottaggio culturale di Israele, dopo aver annullato il concerto dei suoi Sonic Youth lo scorso aprile a Tel Aviv «in quanto suonare con la mia band in Israele sarebbe stato in conflitto con i miei valori».
Al contrario è arrivata la conferma da parte di Caetano Veloso e Gilberto Gil del loro prossimo concerto in Israele. Questo malgrado numerosissimi siano stati gli inviti al boicottaggio, non solo di organizzazioni di difesa dei diritti umani, ma anche di personalità come Roger Waters, da sempre impegnato in prima linea in difesa dei diritti dei palestinesi, o di Desmond Tutu, Nobel per la pace e leader della lotta antiapartheid in Sudafrica, il quale ha scritto ai due musicisti brasiliani richiamando proprio il paragone fra il suo Paese e la Palestina: «Noi, i sudafricani abbiamo sofferto per decenni l’apartheid e possiamo riconoscerlo altrove. Io di persona sono stato testimone della realtà dell’apartheid che Israele ha creato all’interno dei suoi confini e nei territori palestinesi occupati... Se noi non possiamo soddisfare almeno gli appelli della società palestinese, evitando di indebolire la loro resistenza pacifica e aspirazioni per una vita senza oppressione, noi abbandoneremo i nostri obblighi morali. In situazioni di oppressione la neutralità significa prendere la parte dell’oppressore».
Caetano Veloso ha comunicato in una lettera a Roger Waters pubblicata dal quotidiano brasiliano 'O Globo' la sua intenzione di tenere il concerto: «Canterò in Israele e vedrò cosa accade lì. Il mio cuore è fortemente contro l'arrogante politica del governo israeliano. Odio la politica di occupazione...e penso che molti israeliani che sono interessati alla nostra musica reagiscono allo stesso modo contro la politica del loro Paese.». Sulla sua pagina FB il dibattito continua, non pochi sono rimasti sconcertati da questa decisione di due artisti che molto hanno combattuto per la libertà e i diritti umani. Ultimamente anche Lauryn Hill ha aderito al boicottaggio annullando un suo concerto in Israele.
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