Noah Gundersen WHITE NOISE
[Uscita: 22/09/2017]
Stati Uniti
Ex leader dei The Courage, formazione di Seattle che tanto ha fatto parlare di sé per le atmosfere eteree e rarefatte, così distanti dal sound di molte altre indie band cittadine, Noah Gundersen si allontana dal folk e pigia un po' di più sul pedale del distorsore per questo nuovo album - il terzo da solista, intervallato da una serie di EP - dal titolo, in verità, poco evocativo di "White Noise"; perché va chiarito, a scanso di equivoci, che questo non è un album grunge e che, più spesso che no, le sonorità morbide care a Gundersen riemergono con forza, a partire proprio dal brano di apertura, After All, forse il più vicino alle cose proposte anni fa dai The Courage.
In tutto il disco, le atmosfere e a tratti anche la timbrica vocale di Gundersen ricordano molto più un Jeff Buckley che la scena di Seattle. Il suo modo di cantare etereo, quasi sommesso, ben si abbina con lo stile compositivo, più cantautorale che rock. Brani come The Sound, il primo singolo estratto, o Number One Hit Of The Summer sembrano indicare una direzione diversa, ma rappresentano in realtà solo eccezioni alla regola, per un disco che - se nelle intenzioni voleva coniugare il singing-songwriting di Gundersen con un sound più aggressivo - riesce solo parzialmente nell'intento. Non che manchino composizioni interessanti: oltre ai tre sopracitati, anche Bad Desire e Fear & Loathing si ascoltano volentieri. Tuttavia, si avverte chiaramente la mancanza di brani "speciali", che emergano e che rendano memorabile questo album, fissandone il ricordo. Ci si ritrova, invece, con un disco che scivola via senza lasciare il segno; e questo, per ben tredici canzoni, è francamente un po' poco.
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