Rodney Crowell CLOSE TIES
I N T R O
C'era anche Rodney Crowell in “Heartworn highway”, lo splendido film-documentario sulla scena roots conosciuta come "outlaw country" formatasi tra Tennessee e Texas in cui brillavano in tanti, Townes Van Zandt per primo. Nel 1975, accanto a Steve Earle, Crowell cantava Stay a little longer. Insieme a tanti altri (Guy Clark, John Hiatt ecc), seduto e imbracciando l'immancabile Gibson acustica, eseguiva Bluebird wine, che Emmylou Harris aveva da poco inciso in Pieces of the sky. Crowell è stato parte della Hot Band di Emmylou e di tante altre spettacolari vicende accadute in quel magnifico, spettacolare e ampio crocevia tra il Lone Star State, Nashville e la California, incluso il primo lungo tratto di carriera di Rosanne Cash, figlia di Johnny, divenuta sua moglie (e madre delle sue tre figlie) dopo essere stata da lui seguita e prodotta.
Rodney Crowell: new country e roots revival
Solista dal 1978 dopo una breve esperienza con i Cherry Bombs (lui, l'ex Pure Prairie League Vince Gill e il futuro produttore di grido Tony Brown più altri) questo talentuoso autore, cantante e chitarrista ha dovuto attendere, tra alti e bassi, non meno di dieci anni per iniziare a raccogliere qualche plauso come singer-songwriter, pur con all'attivo diverse composizioni cedute ad altri (da Waylon Jennings a Bob Seger, che grazie a lui e a Shame on the moon ebbe un bell'hit nel 1982). Fu “Diamonds & Dirt” a garantirgli nel 1988 i primi significativi riconoscimenti. Da allora molti dischi (una ventina in quarant'anni di carriera), collaborazioni importanti e una fama che nel giro del nuovo country e del roots revival lo rende figura di primo livello.
Dalla fine degli anni Novanta, per lui una nuova moglie (la cantante country Claudia Church) e inaspettati orizzonti. Nei giorni del ritorno della fiamma artistica per Emmylou Harris (un disco insieme, nel 2003, intitolato “Old yellow moon”) tanti Americana Music Awards e un Grammy proprio per il lavoro con la Harris. Oggi il sessantasettenne nativo di Houston, che intanto si è tolto la soddisfazione di riportare in studio i vecchi amici per l'album “The Notorius Cherry Bombs” (2004) e con esso servire Making memories of us e un successo anche alla star australiana Keith Urban, si ripresenta con l'ottimo “Close ties”, un sontuoso impasto di country, blues e urban folk che delizierà gli amanti del genere e quanti oggi seguono la scena dell'alternative country.
Close Ties
Qui c'é uno spessore compositivo e una dolcezza espressiva che mancano alle giovani band ma questo è patrimonio messo insieme in mezzo secolo, non roba che si trova su un Greyhound e un contratto presi al volo. Brilla soprattutto It ain't over yet, che nella sua forma video era già apparsa sul mercato nel dicembre scorso. Vi partecipano Rosanne Cash (vecchi legami che non muoiono mai) e John Paul White (nuovi amici). Se l'iniziale East Houston blues ricorda l'infanzia in Texas, Nashville 1972 parla delle prime corse verso l'affermazione. Ha timbri più rock Life without Susanna, che cita "il giorno in cui Townes Van Zandt morì" e scava molto nel personale. Acustica e sussurrata è I'm tied to ya, impreziosita dalla voce di Sheryl Crow, brano bellissimo che ha come unico limite quello di apparire melodicamente assai simile a I'm lost without you di Sting.
Un vero capolavoro nel suo ambito, quasi un instant classic, è la lunga e appassionata Forty miles from nowhere, in cui Crowell canta "sono a quaranta miglia dal nulla, in cima al mondo" mentre un arrangiamento di archi discreto si prende la scena sul punto più bello del brano, quando "gli amici non chiamano più come un tempo. ragioni non ne trovo". Forse tra i migliori prodotti del più classico singing-songriting oggi proposto dalle zone lontane da ogni moda. Vi è una sostanza disarmante qui, un insospettabile piacere di scrivere e cantare senza chiedere molto in cambio. Non cambierà la vita di Rodney Crowell questo disco ma la rende ancora più onesta e salda ai valori di questo capitano di lungo corso. E accompagna le nostre con movenze rassicuranti. Le buone intenzioni ancora hanno gambe forti per andar lontano.
Voto: 8 Ascolta Close Ties Guarda e ascolta East Houston Blues
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