Red Lines RED LINES Ep
E’ raro imbattersi in un duo di giovanissimi che già dagli esordi mostrano un talento e una maturità sonora invidiabili. Eppure, è così nel caso dei Red Lines, bresciani. Marianna Pluda, trasferitasi a Londra, e l’imberbe ma valoroso Simone Apostoli. Con all’attivo esperienze musicali sotto il nome di Lazy Jackals, i due, che dal vivo si tramutano in un quartetto, propendono per la definitiva ‘ragione sociale’, Red Lines, e iniziano la collaborazione con l’agenzia musicale VolumeUp di Ercole Gentile e Marco Obertini. In parte frutto di materiale composto ex novo e di rielaborazioni di brani del periodo primigenio, esce questo Ep, mixato presso il Red Carpet Studio da Lorenzo Caperchi. Ed è un suono sorprendentemente fascinoso, per dei ragazzi così giovani, quello che si enuclea da questi cinque frammenti: una miscellanea di sonorità psichedeliche, Black Angels su tutti, e di synth-pop d’alto livello, con la voce di Marianna che s’innalza sulla struttura dei brani in maniera perentoria, con sinuose volute armoniche e la giusta dose di devianza rock.
I brani scivolano via con estrema gradevolezza e notevole freschezza compositiva: Box From Cardiff, con la voce della Pluda che domina bellamente su un tappeto di soffici tastiere; Can’t Stretch imbocca la più “blackangelsiana” delle vie, chitarra distorta e voce venata di febbrili singulti psych; sulla stessa scia, piacevole anzichenò, la successiva traccia, Control; le tastiere, stavolta coniugate in stile prettamente sixties, fanno da contraltare alla voce ispirata di Marianna, in Drowning; un agile e accattivante techno-pop, con graffi di chitarra qua e là a striarne di cromatismi purpurei il tessuto sonoro, e una voce ai limiti del deliquio, Hit And Run, chiude un lavoro davvero intrigante. Aspettiamo i Nostri alla prova di successive prove discografiche, prima di gridare al prodigio, ma di certo il talento non manca.
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