Shaone OVER
Gli esiti dell’operazione sono perfettamente riusciti. Usare un dialetto del Sud Italia, con l’aggiunta di parole sincopate, contratte, pronunciate come fossero semplicemente puro suono, in una parola, con la sua musicalità naturale, dentro una musica dinamica e trascinante qual è l’hip hop, è una strada facile. In questo suo nuovo album il napoletano Paolo Romano, in arte Shaone, percorre questa strada in discesa - con accanto i suoi collaboratori abituali, Polo e Dj Simi, al secolo Alberto Cretari e Simone Gravagnuolo, ed un nutrito drappello di collaboratori vari, tra cui un’attrice napoletana di teatro e cinema, Marcella Granito -, per mettere insieme ventuno irresistibili tracce.
Già il titolo, dove la parola inglese “Over” (è finita) si trasforma in “’o vèr” (davvero), indica il gioco di allitterazioni e di arditezze linguistiche, che al di là dei significati letterali - politici nel senso più ampio del termine diventano musica. Così, alla traccia numero 4, Va Zapp’, l’applicazione whatsapp diventa l’invito ad andare a ‘zappare’ (quindi l’evocazione del mitico Frank Zappa), mentre alla 9 il nababbo Barabba e Saj Baba prestano tutte le loro “b” alla melodia. Shaone non manca di citare il Bardo, sir William Shakespeare (siamo fatti della stessa sostanza dei sogni…) né di mescolare Odino, il Talmud e Buddha con Gargantua e Pantagruel, o di impiantare, in Nu una lezione sull’articolo indeterminativo “un”. In 4 Dialetti, infine, fa convivere nel coerente progetto generale il dialetto partenopeo con il pugliese, il toscano e il siciliano. Con gli stessi positivi risultati.
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