Devocka MECCANISMI E DESIDERI SEMPLICI
Distanziato di ben sei anni dall’ultimo lavoro, “La Morte Del Sole”, i Devocka, band punk-rock originaria di Ferrara, già al quarto frammento discografico sulla lunga distanza, licenziano alle stampe per Dimora Records il nuovo, incendiario album “Meccanismi E Desideri Semplici”. Al consueto assunto ‘celiniano’, il combo emiliano che trae il nome da suggestioni figlie di Burgess e Kubrick (“Arancia Meccanica”), composto da Igor Tosi alla voce e al synth, Matteo Guandalini alle chitarre, al synth e alla drum machine, Alessandro Graziadei al basso, Ivan Mantovani alla batteria, Stefano Selvatici alle chitarre live, raggiunge adesso una più matura coniugazione dei testi e un impianto musicale più consapevole e completo.
Undici brevi schegge di caustica materia punk-rock, con testi al vetriolo sapientemente declinati dalla voce di Tosi. Da Storia Senza Nome, incipit di chitarre artigliate e voce ustoria, alla protesta teologica di Bestemmia dalla valenza liberatoria e catartica; dal bruciante shoegaze di Maledetto all’abbrivio psych di Lezione A Memoria, il cui testo è ispirato a “Viaggio Al Termine Della Notte” di Louis-Ferdinand Céline, l’album si dipana sveltamente e con buona dose di soluzioni armoniche. Altri brani meritevoli di particolare menzione ci paiono: Questa Distinzione, derivante dalla migliore tradizione new wave; Siamo Già Finiti, ballata rinviante a una sincopata solitudine, con ricamo chitarristico di un certo pregio; Nel Vortice, con testi composti in collaborazione con Paolo Topa de Il Vuoto Elettrico e Manuel Cristiano Rastaldi degli ZiDima, dal sapore precipuamente punk; il conclusivo cammeo sonico, L’Imbecille. Un album certamente pregnante e ben riuscito.
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