Billy Gibbons THE BIG BAD BLUES
[Uscita: 21/09/2018]
Stati Uniti
Negli anni '80 Billy Gibbons avrebbe tranquillamente potuto divenire un'icona del blues moderno al pari di Stevie Ray Vaughan. Scegliendo il southern boogie cafone e patinato degli ZZ Top fece però soldi a palate, con buona pace della musica del diavolo. Deciso a redimersi con l'esordio solista, fiancheggiato dai BFG's, era in realtà riuscito a rendersi addirittura ridicolo con un tex-mex-caraibico tra Dr. John e Lou Bega. Ora, smaltita la sbornia al rhum di quel “Perfectamundo”, Billy paga finalmente i suoi debiti confezionando "The Big Bad Blues", un album di blues talmente ortodosso e canonico che sembra un abbecedario per la scuola elementare: blues bianco come lo fanno i bianchi dopo il boom dei Blues Brothers.
Il sound sfavilla e comunque la chitarra si prende tutto quanto lo spazio disponibile, giocando la carta del groove secco ed ostinato alla John Lee Hooker e dell'eloquenza sonora alla Elmore James, che sono poi gli ZZ Top senza squinzie ed anni ‘80 attorno. Divertente sì, ma del tutto privo di guizzi come ogni esercizio di calligrafia. Quindi, se davvero cercate un blues spontaneo, unto, coatto, "grosso e cattivo" allora cercatevi i James Leg, i Left Lane Cruiser, i Porkchop Holder. Ma date comunque un ascolto a questo disco, almeno in omaggio ad un personaggio importante, naturalmente simpatico, che è sempre riuscito a strapparci un sorriso ed un applauso.
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